I più letti della settimana - 02 novembre 2025, 20:29

Ostetricia di Cuneo: due anni dopo la riorganizzazione, ecco come è cambiata

Al "Santa Croce" la nascita è sempre più sicura e umana: percorsi su misura, rooming-in e supporto completo per mamma e bambino

Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato giovedì 30 ottobre. 

A novembre saranno due anni dalla riorganizzazione del reparto di Ostetricia dell’Ospedale Santa Croce di Cuneo. Il reparto, diretto dal dottor Andrea Puppo, è stato completamente ripensato per rispondere in modo più efficiente e sicuro alle esigenze delle mamme e dei neonati

Tutto si trova al quarto piano: Ostetricia, sale parto, Terapia Intensiva Neonatale, Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico. Una scelta voluta per ottimizzare tempi, interventi e risorse, garantendo una gestione rapida delle emergenze.

Alta e bassa intensità: due percorsi, un’unica squadra

Abbiamo diviso il reparto in due aree — spiega il dottor Puppo —: una a bassa intensità, per le gravidanze fisiologiche senza particolari rischi, e una ad alta intensità, dedicata alle pazienti che necessitano di monitoraggio medico costante. Il valore aggiunto è avere la stessa équipe e le sale parto comuni: in caso di emergenza non ci sono ostacoli fisici o perdite di tempo”.

Le degenze variano a seconda del percorso: in media 2 giorni per la bassa intensità e 4-5 giorni per l’alta intensità.

Bassa intensità: 16 posti letto, camere a uno o due letti con bagno, gestione ostetrica con supervisione medica al bisogno. È presente anche un piccolo nido per le prime cure.

Alta intensità: 20 posti letto e circa 90 operatori tra medici, ostetriche, infermieri e oss. Le camere più ampie consentono manovre rapide in caso di urgenza.

Le pazienti possono passare da un’area all’altra in base all’evoluzione clinica.

La gestione ostetrica dal 2008 è coordinata da Federica Ferrero, che segue anche la sala parto condivisa.
Le donne — spiega — vengono indirizzate in uno dei due percorsi già al bilancio di salute delle 36-37 settimane, poi la destinazione può essere rivalutata al momento del ricovero o dopo il parto”.

Rooming-in e assistenza personalizzata
 

Il reparto promuove da anni il rooming-in, cioè la permanenza del neonato in camera con la mamma fin dalle prime ore dopo il parto.
È l’avvio del rapporto madre-figlio — sottolinea Puppo —, e in questo modo viene favorito e tutelato fin da subito”.

Ferrero aggiunge: “Offriamo un’assistenza integrata, con supporto psicologico, sociale e la presenza di mediatori culturali. Le mamme vengono anche accompagnate alla rieducazione del pavimento pelvico, in gravidanza e nel post parto”.

Cosa portare in ospedale

Nessuna novità per il corredo: camicia da notte, ciabatte, detergenti personali, abbigliamento comodo e assorbenti post parto. Per il neonato: un cambio al giorno (body, tutina, calzini e copertina).
I pannolini sono forniti dalla struttura.
L’elenco completo è disponibile nell’“Agenda della gravidanza” e sul sito dell’ospedale, sezione Percorso Nascita.
 

Sale allattamento e prime cure

Sia in alta che in bassa intensità sono presenti sale allattamento e spazi per l’educazione sanitaria.
Nel locale dedicato alle prime cure — spiega Ferrero — vengono effettuate le prime e ultime visite di dimissione, le dimostrazioni sulle pratiche di igiene e cura del neonato. Quando possibile, queste attività si svolgono direttamente in camera per favorire l’autonomia dei genitori”.

Visite dei familiari

Le visite sono consentite dalle 14 alle 20. Papà, fratellini o persone di fiducia possono accedere in modo controllato e, in casi particolari, restare anche h24.
Non esiste più la “vetrina dei neonati”: ora i familiari incontrano il bambino direttamente in camera, in un contesto più intimo e naturale.

L’alleanza con l’osteopatia

Una novità importante riguarda la collaborazione con cinque osteopati cuneesi dell’associazione Kairos, con sede a Livorno, che offrono trattamenti gratuiti alle donne in gravidanza e nel post parto.
Abbiamo avviato un progetto formativo sulla gestione delle malposizioni fetali — racconta Ferrero — e, insieme agli osteopati, proponiamo sedute durante la gravidanza e un check dopo il parto. I riscontri sono molto positivi”.

Un punto nascita di riferimento

Recentemente il Santa Croce è stato riconosciuto a livello nazionale come Punto Nascita.
I risultati — conclude Puppo — sono ottimi, con esiti materni e fetali di primo livello rispetto ai centri di riferimento. La divisione per intensità assistenziale ci consente di offrire percorsi personalizzati e sicuri per ogni mamma”.

Il Pronto Soccorso Ostetrico-Ginecologico, sempre al quarto piano, completa il sistema con anestesista, ginecologo e neonatologo sempre reperibili. A disposizione delle pazienti anche parto-analgesia e agopuntura, in un ambiente pensato per lavorare in massima sicurezza e serenità.

Sara Aschero