Inaugura sabato 25 ottobre il Museo Renato Ratti del Barolo e dei Vini d’Alba. Nato nel 1970 nelle antiche cantine del Monastero Marcenasco dell’Annunziata di La Morra per volontà dello stesso Renato Ratti, padre dei cru del Barolo, “per dotare il territorio albese di un museo dedicato ai propri vini”, realizzando di fatto il primo museo delle Langhe specifico sulla storia dei vini locali, oggi il nuovo percorso museale prende vita dopo il grande intervento di recupero e di riqualificazione del complesso monastico realizzato attraverso il Bando regionale per la valorizzazione dei siti UNESCO e ultimato nel settembre 2025 con l’allestimento del Museo.
Il rinnovato Museo, fortemente voluto dal Comune di La Morra e dalla Cantina Ratti per ricordare uno dei più grandi patriarchi del vino e la centralità della sua figura nello sviluppo di tutto il territorio di Langa, restituisce all’intera comunità il Monastero di Marcenasco in frazione Annunziata, un luogo di storia, di memoria e di rinascita.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Partendo dai materiali collezionati da Renato Ratti e dai più rilevanti accadimenti della sua vita, il Museo si sviluppa attraverso una nuova narrazione, avvicinando i visitatori a comprendere l’evoluzione del territorio di La Morra e delle Langhe attraverso l’eclettica figura di Ratti e l’attualità delle sue idee nello scenario di oggi.
Lo spazio espositivo individuato nel Monastero oggi si articola su due livelli e consiste in tre stanze al piano terra, con accesso dalla piazza, e gli spazi delle antiche cantine al seminterrato con accesso dal cortile sottostante.
Al piano terra si sviluppa il racconto della vita di Renato Ratti e del territorio di La Morra lungo una linea temporale organizzata per argomenti, che inserisce gli accadimenti e i principali risultati nel contesto di un viaggio locale e globale, con gli antefatti necessari alla comprensione e le contemporanee e correlate vicende locali, in Italia e nel mondo. I pannelli esplicativi, in italiano e in inglese, riproducono immagini, oggetti, cartine geografiche, elementi autentici del luogo ed eventi storici, con l’inserimento di video tratti dal documentario “Renato Ratti, l’innovatore del Barolo”.
I riferimenti sono ai tanti contributi di Renato Ratti alla società, all’economia e alla cultura locali: dalla classificazione delle vendemmie, con la qualità delle annate in un elenco pubblico, alla direzione del Consorzio di Tutela dei vini piemontesi con il raggiungimento dell’accordo tra produttori e viticoltori. E poi il ruolo di divulgatore e ambasciatore del vino, piemontese e italiano, con conferenze e incontri in tutto il mondo, l’allestimento appunto di un primo museo etnografico e la produzione di saggistica, l’introduzione dei cru, con la relativa carta tematica del Barolo, la nuova politica dei prezzi con la valorizzazione del Barolo come vino di pregio, la rivisitazione della mitica bottiglia Albeisa tradizionale e molto altro ancora.
Al piano seminterrato, nelle cantine del Monastero, la prima parte del percorso raccoglie una selezione degli oggetti del museo etnografico di Ratti già realizzato nel ’70, con la Stanza dei torchi e alcuni elementi storici come le carrà, la brenta, le botti scavate dal tronco d’albero, le bottiglie. La trasmissione tradizionale della conoscenza cede poi il posto ai linguaggi più immediati della multimedialità. Una nuvola animata di marchi e loghi delle cantine di La Morra si confronta con una carta dinamica dei cru, fino a convergere in modo casuale sulle principali etichette del territorio. Si sfida in modo giocoso la memoria dei visitatori, facendo conoscere la platea dei cru insieme con il loro posizionamento geografico, contribuendo alla diffusione dell’importanza delle etichette e la conoscenza del territorio e dei terroir.
Il nuovo progetto di Pietro Ratti, attuale proprietario della Cantina Ratti, è stato quello di restaurare il museo del padre per renderlo più attuale e moderno, fruibile per un pubblico italiano e internazionale. La volontà è di inserirlo nella proposta culturale locale per offrire un ulteriore approfondimento sulla storia delle scoperte e delle innovazioni di Renato Ratti e del territorio circostante, attraverso un percorso museale simultaneamente divulgativo e didattico.
IL MONASTERO DI MARCENASCO
Il Museo ospita inoltre una digressione autonoma per la storia del Monastero dell’Annunziata, con gli antefatti relativi al territorio di Marcenasco e la Pieve di San Martino, fino alla conversione in Monastero e agli insediamenti monastici. Imponente e austero, il Monastero di San Martino di Marcenasco è da sempre una presenza significativa nel cuore del borgo rurale dell’Annunziata. Ha ospitato fino agli anni Settanta la scuola Elementare multiclasse frequentata dai bambini della frazione e in seguito appunto il Museo Renato Ratti dei Vini d’Alba.
Di proprietà del Comune di La Morra dal 1867, l’edificio è stato custodito nel tempo, grazie a interventi di manutenzione mirati a conservarne il fascino originario. In particolare, nel 2018 l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marialuisa Ascheri ha avviato un importante percorso di recupero del Monastero, allora in condizioni statiche preoccupanti. Dopo un’intensa ricerca di risorse, è stato ottenuto un contributo di € 1.478.077,70 attraverso il Bando regionale per la valorizzazione dei siti UNESCO – FESR 2014–2020 (successivamente confluito nei fondi PSC Regione Piemonte 2000–2020, Sezione speciale II – Area Tematica 6 "Cultura, Patrimonio e Paesaggio").
L’amministrazione ha poi promosso il progetto di riqualificazione e valorizzazione del Monastero, integrando l’investimento con fondi propri, che hanno incluso la realizzazione di un ascensore ritenuto fondamentale per garantire la piena accessibilità dell’edificio. Il progetto ha ottenuto inoltre il sostegno della Fondazione CRC e della Società Agricola Ratti, raggiungendo così un investimento complessivo di € 2.121.000.
Oggi, il Monastero rinasce come Museo e sala polivalente, restituito alla comunità e al territorio con una nuova vocazione culturale e sociale. I muri restaurati riportano antichi affreschi e riferimenti al 1500. Il completamento del restauro del complesso con il primo piano, un tempo adibito a celle dei frati, è in fase di studio per una futura destinazione d’uso di foresteria, ostello, spazi didattici ed espositivi, così come è già stato avviato il progetto di riqualificazione degli spazi esterni.
INAUGURAZIONE
Il taglio del nastro del Museo Renato Ratti del Barolo e dei Vini d’Alba sarà sabato 25 ottobre alle 15,30, con apertura del Museo per le visite dalle 10 alle 17.
In occasione della giornata inaugurale, dalle 14 alle 18 sarà attivo un servizio navetta gratuito tra il capoluogo di La Morra e frazione Annunziata.
APERTURE E VISITE
Il Museo sarà aperto ogni sabato e domenica dalle 10 alle 17. In settimana su prenotazione. Resta comunque sempre gradita la prenotazione anche nel weekend, in quanto la visita è accompagnata a partire dalle 10 con ultimo ingresso ore 16. La visita è gratuita. Per informazioni e prenotazioni www.ratti.com – visit@ratti.com – 0173 50185.