È un appuntamento atteso da studiosi, appassionati di natura e volontari di tutta Europa che coinvolge le montagne dell’intero arco alpino, insieme ad alcune aree campione come il Massiccio Centrale, i Pirenei francesi e le catene montuose della Spagna.
Queste sono state teatro della “Giornata internazionale di osservazione del gipeto”, un evento che unisce la ricerca scientifica alla passione per la tutela dell’ambiente.
La giornata, che come da tradizione, cade il secondo sabato di ottobre è dedicata al maestoso avvoltoio delle Alpi, simbolo di rinascita e conservazione, che mobilita centinaia di osservatori impegnati a monitorare la specie in modo coordinato su scala europea.
L’iniziativa, coordinata dalla Vulture Conservation Foundation (Fondazione per la Conservazione degli Avvoltoi) in collaborazione con la rete IBM – International Bearded Vulture Monitoring, consente di raccogliere dati fondamentali per la conservazione di questa specie simbolo delle Alpi.
Le osservazioni sincrone permettono infatti di valutare il successo dei progetti di reintroduzione, migliorare le conoscenze sulla distribuzione della specie e ottenere dati di base essenziali per stimarne tassi di sopravvivenza e dinamiche demografiche.
É il 20° anno di monitoraggio di questo grande avvoltoio che, all’inizio del XX secolo, era completamente scomparso dalle Alpi a causa di una caccia indiscriminata in quanto veniva considerato, a torto, un pericoloso predatore.
Oggi il gipeto è tornato a popolare le valli grazie alpine grazie a un progetto di reintroduzione iniziato nel 1986, gradualmente esteso a tutta la regione montana e che negli anni ha visto il supporto finanziario dell’Unione Europea (progetto LIFE) e della Fondation Prince Albert II de Monaco.
Nel 2024 la “Giornata internazionale di osservazione del gipeto” ha registrato numeri significativi: 1410 volontari impegnati su 858 siti di osservazione in tutta Europa, con oltre 1100 avvistamenti di gipeti nella giornata di monitoraggio. Le stime complessive parlano di una popolazione di oltre 500 individui nell’arco alpino. L’obiettivo di questa giornata condivisa è quello di unificare i dati sulle popolazioni europee di gipeti e definire strategie comuni per la loro tutela.