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Attualità | 09 ottobre 2025, 11:57

L'Ordine dei Medici di Cuneo: "Ferma condanna per gli attacchi a civili e strutture sanitarie"

L'organismo denuncia le violazioni della Convenzione di Ginevra e chiede il rispetto del personale medico e dei luoghi di cura nelle zone di conflitto

Immagine di repertorio

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L’Ordine dei Medici di Cuneo esprime, a nome dell’intera categoria medica, la propria posizione di ferma condanna di fronte agli scenari di guerra che negli ultimi anni si sono resi sempre più cruenti.

Si sottolinea che l’Ordine in quanto organo sussidiario dello Stato non ha né funzioni né compiti né possibilità di assumere posizioni politiche, ma ha, in ossequio alla lettera ed allo spirito del Codice Deontologico, il compito di fare tutto quanto è in suo potere per garantire, attraverso l'opera dei Medici, il sollievo di ogni sofferenza. E riteniamo debba esprimere con chiarezza la condanna di tutte le azioni e le procedure che stanno col pendo le popolazioni civili ed in particolare il personale medico e assistenziale e le strutture sanitarie.

È noto che le guerre "moderne" fanno più vittime fra i civili che tra i militari e che lo scopo sempre più evidente delle guerre è ormai lo sterminio dell'avversario e la sua distruzione fisica; ma è inaccettabile che in barba alla Convenzione di Ginevra e a tutti gli accordi internazionali non ci si fermi neanche di fronte a feriti, fragili, prigionieri, personale di assistenza e sanitario, colpendo medici, infermieri, ospedali e luoghi di soccorso e cura; è inaccettabile che sia violato il rispetto ai fragili (bambini, donne, anziani, feriti) e che siano resi difficili o impossibili l’assistenza e la nutrizione stessa delle popolazioni.

Tutto questo in sintonia non solo con le posizioni espresse da FNOMCEO e da altri Ordini provinciali in Italia, ma anche con le iniziative che i Colleghi hanno intrapreso autonoma mente o individualmente per esprimere la posizione di chi ha scelto di dedicare la propria vita e il proprio lavoro al servizio della salute ed al sollievo dalla sofferenza.

cs

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