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Agricoltura | 08 ottobre 2025, 14:29

Popillia japonica, Coldiretti Cuneo sollecita la Regione: "Urgente individuare nuovi metodi di lotta"

“L’agricoltura, e in particolare i settori ortofrutticolo e vitivinicolo, ha bisogno di regole chiare, rapide e coerenti. Senza un cambio di passo rischiamo un crollo della competitività e un aumento della dipendenza dall’estero, proprio nei prodotti simbolo del nostro territorio”

Popillia japonica, Coldiretti Cuneo sollecita la Regione: "Urgente individuare nuovi metodi di lotta"

Il fenomeno della Popillia japonica è ormai un’emergenza in Piemonte, con danni economici davvero ingenti per le imprese, e rischia di estendersi anche alla nostra provincia.

È quanto denuncia Coldiretti Cuneo, che in una specifica lettera alla Regione chiede un maggiore impegno per approfondire i metodi di lotta convenzionali e biologici.

I cambiamenti climatici hanno portato in Italia una vera e propria invasione di insetti e parassiti provenienti da altri continenti: si va dalla cimice asiatica alla Popillia japonica, che distruggono frutteti e vigneti, dalla Drosophila suzukii, “golosa” di ciliegie, mirtilli e uva, al cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni, dal bostrico tipografo, il “killer” dei boschi dell’arco alpino, al calabrone asiatico (Vespa velutina) e al coleottero africano (Aethina tumida), che attaccano gli alveari.

Si tratta di un insetto esotico capace di provocare danni enormi a numerose specie vegetali coltivate. La Popillia è infatti molto vorace e si riproduce a dismisura, infestando giardini e orti. È in grado di colpire tutte le specie vegetali: dai prati alle piante ornamentali, dagli alberi da frutto ai vigneti, fino alle colture orticole di pieno campo.

Non c’è più tempo da perdere: occorre sperimentare nuovi metodi, come è già avvenuto per altri insetti alieni, che possano rappresentare una soluzione a minor impatto ambientale e con la massima efficacia – spiega Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo –. Mettiamo a disposizione il nostro staff tecnico sia per forme di collaborazione su tutto il territorio piemontese, sia per la partecipazione a tavoli di coordinamento che potrebbero essere convocati per condividere le strategie di contenimento. A rischio c’è la produzione di cibo made in Cuneo.”

L’agricoltura, e in particolare i settori ortofrutticolo e vitivinicolo, ha bisogno di regole chiare, rapide e coerenti. Senza un cambio di passo rischiamo un crollo della competitività e un aumento della dipendenza dall’estero, proprio nei prodotti simbolo del nostro territorio”, aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo.

cs

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