In appena dieci giorni di osservazione, tra il 23 settembre e il 3 ottobre 2025, il Comitato Pendolari SFM4 ha registrato 127 corse con problemi lungo la linea ferroviaria Alba–Bra–Carmagnola–Torino, uno degli assi strategici per la mobilità del Piemonte meridionale.
Un numero che, concentrato in un periodo così breve, fotografa un disagio ormai strutturale: cancellazioni, ritardi, treni sovraffollati e disservizi che colpiscono in particolare studenti e lavoratori pendolari. La media è eloquente: una corsa su cinque ha presentato criticità significative.
Nel dettaglio, le corse segnalate comprendono 75 treni con ritardi entro i 5 minuti, 23 tra 6 e 10 minuti, 3 tra 11 e 15 minuti, 5 tra 16 e 20 minuti, 9 tra 21 e 30 minuti, 5 tra 31 e 45 minuti, 4 oltre i 60 minuti, 2 cancellazioni ufficiali, 1 con ritardo indefinito.
Le fasce orarie più critiche coincidono con quelle dei pendolari: tra le 6 e le 9 del mattino, tra le 9 e le 12, e tra le 18 e le 21. Ore in cui studenti e lavoratori si trovano spesso a fronteggiare coincidenze perse e ritardi cronici. In questi orari, i ritardi medi si attestano intorno ai dieci minuti, con punte che superano l’ora nei casi peggiori.
La situazione appare ancora più contraddittoria se si guarda ai cosiddetti treni garantiti, che dovrebbero rappresentare la spina dorsale del servizio anche in caso di sciopero. Molti di questi convogli hanno invece accumulato ritardi ricorrenti o sono stati persino soppressi. “È paradossale parlare di treni garantiti quando, nei fatti, risultano tra i più colpiti dai disservizi – spiega Antonio Fusà, portavoce del Comitato Pendolari SFM4 –. Significa che la garanzia è solo formale: se un treno parte con mezz’ora di ritardo, non può essere considerato un servizio funzionante.”
Il Comitato, che negli ultimi mesi ha intensificato il proprio lavoro di raccolta dati, ha creato un monitoraggio indipendente in grado di documentare puntualmente ritardi e cancellazioni. “Abbiamo iniziato con una rilevazione manuale, ma l’obiettivo è costruire un sistema digitale stabile e trasparente – aggiunge Fusà –. Lo chiameremo ‘Cerbero Rail’: sarà in grado di analizzare in tempo reale i dati di tutte le linee piemontesi e permettere ai cittadini di conoscere la reale efficienza del servizio.”
Un’idea che nasce dalla frustrazione di centinaia di pendolari, ma che punta a diventare uno strumento di controllo civico e di dialogo con le istituzioni. “Non chiediamo miracoli, chiediamo che i treni garantiti siano davvero tali, e che la puntualità non sia un’eccezione ma una regola. Senza fiducia, il trasporto ferroviario non potrà mai essere una vera alternativa all’auto.”
La linea SFM4, che collega Alba e Bra a Torino e prosegue fino a Germagnano, arrivando anche all'aeroporto di Caselle, resta una delle dorsali più importanti per il Piemonte, ma anche una delle più delicate. Ritardi quotidiani e cancellazioni ripetute rischiano di minare la credibilità del sistema ferroviario regionale, vanificando gli sforzi per una mobilità sostenibile e diffusa.
Il monitoraggio, fa sapere il Comitato, proseguirà per tutto l’autunno, con l’obiettivo di consolidare i dati e ampliare l’osservazione all’intera rete metropolitana. “È un lavoro che cresce ogni giorno – conclude Fusà –. Spero che presto possa trasformarsi in un’app pubblica e utile a tutti. Solo conoscendo i numeri reali potremo pretendere un servizio migliore.