Non è chiedere ma dare, il verbo del volontariato. Lo sanno bene le tante associazioni braidesi che operano per migliorare la vita delle persone nel campo sociale, educativo, assistenziale e sanitario.
Il meeting del Lions Club Bra Host di giovedì 25 settembre è stato anche una bella occasione per celebrare l’azione di gratuità di diverse realtà, la dedizione agli altri e l’impegno di tanti volontari. Come nel caso di Angelo Brizio, presidente della cooperativa La Tenda, in prima linea nell’assistenza a persone e nuclei familiari del territorio che si trovano già in emergenza abitativa o rischiano di finirci. Tra le principali forme di aiuto, il recupero e la gestione di soluzioni alloggiative destinate a chi si trova in situazioni di bisogno, con un approccio inclusivo e solidale, attraverso prezzi calmierati rispetto a quelli di mercato.
La serata, quindi, è diventata uno strumento per rafforzare il senso di comunità e per riscoprire quell’energia e quell’operosità che contraddistinguono la realtà braidese, come mosaico di solidarietà.
Poi ci sono storie bellissime da raccontare, come quella dell’Aghav (Associazione genitori handicap volontari), un luogo dove le differenze sono un valore e l’inclusione la regola. Questa l’idea venuta in mente a Pasquale Bonino, che ci ha lasciati nel 2024 all’età di 86 anni, di cui più della metà dedicati alla Fondazione Aghav Onlus, alla Cooperativa Aghav e alla Bra Futura S.r.l., di cui era infaticabile guida.
Alla sua memoria, è stata assegnata la più prestigiosa onorificenza lionistica, il Melvin Jones Fellow. Il riconoscimento prende il nome dal fondatore del Lions Clubs International e rappresenta un apprezzamento per la generosità e la dedizione di chi lo riceve. Nel caso di Bonino la missione del bene comune, diventata lezione di vita per tutti.
A ritirarlo è stato il figlio Giuseppe, anche a nome degli attuali vertici dell’associazione rappresentati da Roberto Rolfo e Luigi Purcaro, nella partecipata conviviale tenutasi al ristorante La Porta delle Langhe di Cherasco.
Vale la pena spendere due parole per raccontare la storia di questo progetto nato nel 1981 come cooperativa Aghav, grazie ad un gruppo di genitori con figli disabili e da cui nel 2005 è nata la Fondazione Aghav, a beneficio di ragazzi, alcuni ormai uomini e donne, che ti rubano il cuore con la loro semplicità e dolcezza.
L’Aghav li aiuta durante il giorno attraverso diversi progetti formativi. L’obiettivo è guidarli verso un’integrazione sociale resa un traguardo possibile attraverso il lavoro encomiabile di una ventina di operatori e di volontari attivi nel centro diurno di via Molineri, 14/A, a Bra.
Ma non finisce qui. Grazie al sostegno degli associati, ai volontari e alla generosità di tanti benefattori, questa piccola grande realtà solidale è diventata un punto di riferimento e un motivo di orgoglio per tutta la città di Bra. È il segreto di chi sa guardare oltre, più lontano, per vedere cose che i più a fatica riescono solo a immaginare.