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Alba | 03 ottobre 2025, 14:25

"Rapaci incappucciati e incatenati: la falconeria è crudeltà, non didattica"

Associazioni animaliste alle Amministrazioni: "Basta spettacoli medievali. I cittadini chiedono rispetto per gli animali, non sofferenza mascherata da educazione"

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Riceviamo e pubblichiamo:

"Purtroppo negli ultimi anni la falconeria si sta diffondendo in modo preoccupante nel nostro territorio, spesso spacciata per attività didattica e ambientalista.

Oltre a Lav, anche Lipu, WWF Italia, Legambiente, Pro Natura e Enpa hanno più volte ufficialmente dichiarato che questa attività è anacronistica e diseducativa. Chiediamo alle Amministrazioni di tenere conto che i tempi sono cambiati: i cittadini oggi sono molto più sensibili ai diritti animali e chiedono spettacoli che non causino sofferenza!

Zampe legate, occhi bendati, un’intera vita trascorsa in una gabbia o legati a un trespolo… in queste condizioni, secondo i falconieri, si può parlare di benessere animale e addirittura di didattica?

Chiunque può capire che un rapace, spontaneamente, non si appoggerebbe mai sul braccio di un uomo, men che meno in una festa rumorosa in cui sono presenti centinaia di persone; per farlo, deve essere addestrato. Come avviene l’addestramento, potete vederlo su Internet, proprio sui siti dei falconieri: cappuccio sugli occhi perché l’animale non sia distratto da stimoli visivi, anelli di cuoio sulle zampe e altri metodi che a poco a poco piegano la volontà dell’animale. Per mangiare, impara a prendere il cibo dalla mano che l’ha ridotto in schiavitù: un’immagine che a uno spettatore distratto può sembrare un segno di amicizia tra uomo e animale, mentre è indice di un rapporto di dipendenza e sottomissione, che snatura l’animale, lo toglie al suo habitat e lo costringe a comportamenti innaturali e a una vita di prigionia.

Finito il breve “spettacolo”, infatti, dove stanno i rapaci? Non certo a volare liberi nel cielo, ma in gabbia o legati al trespolo, dove trascorrono la maggior parte della loro vita. Basterebbe questo a far capire quanto la falconeria sia una pratica crudele.

Non ha nulla di didattico, anzi è altamente diseducativa; centinaia di psicologi italiani hanno infatti firmato una richiesta al Parlamento italiano per far cessare questi spettacoli (la si trova online digitando 'Documento sulle valenze antipedagogiche dell’uso degli animali nei circhi, nelle sagre, negli zoo').

Se vogliamo insegnare ai bambini la bellezza della natura e il rispetto degli animali, portiamoli dove possano ammirarli nel loro habitat: facendo una bella passeggiata in montagna, è possibile vedere i rapaci nei loro meravigliosi voli, senza catene, lacci e cappucci.

L’uso di animali nelle feste è davvero medievale e obsoleto; non ci può essere divertimento dove ci sono violenza e sopraffazione. Chiediamo alle Amministrazioni di  fare un grande passo avanti, verso spettacoli degni di questo nome, davvero educativi e rispettosi di tutte le forme di vita: le alternative certamente non mancano!"

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