"Partiamo da un dato di fatto: la strada è già prevista dal Piano regolatore e non c’è alcun motivo che ne giustifichi lo spostamento. Il sindaco ha chiarito che questa è una volontà unilaterale priva di motivazioni tecniche. Si sta determinando un atteggiamento di assoluta arroganza amministrativa, che passa anche nel rifiuto di confrontarsi col comitato di quartiere, che ne ha fatto esplicita richiesta".
Così il consigliere albese di Fratelli d’Italia Emanuele Bolla torna ad attaccare l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Gatto sul tema della modifica urbanistica propedeutica alla realizzazione del futuro collegamento stradale tra la rotonda "della Vigna" e il quartiere di San Cassiano.
Una bretella la cui realizzazione è attesa da anni, inserita nel Piano regolatore cittadino insieme alla previsione del progetto che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di quella che sarebbe dovuta essere la nuova sede del Gruppo Egea, intenzione poi finita in un cassetto per il dissesto della multiservizi pubblico-privata, per un’infrastruttura stradale che promette benefici effetti sotto il profilo della riduzione del traffico nella zona di corso Europa e corso Piave.
A non andare al consigliere di minoranza la modifica del tracciato originario voluta dalla Giunta Gatto e oggetto ancora nei giorni scorsi di una seduta della I Commissione consiliare, chiamata a discutere delle osservazioni presentate alla variante approvata in estate.
"L’Amministrazione da una parte si vanta della Giunta nei quartieri, ma dall’altra ignora completamente le richieste di confronto: il sindaco preferisce le passerelle cittadine, piuttosto che sedersi intorno a un tavolo in municipio a risolvere i problemi come in questo caso".
Per il consigliere di Fratelli d’Italia l’analisi delle osservazioni farebbe emergere inoltre che "un tratto della strada è stato spostato fuori dalle proprietà Egea e messo a carico di altri privati cittadini, che si vedono evidentemente penalizzati da questa operazione, così come ne è penalizzata la collettività".
"La realizzazione della strada sarebbe stata a carico di Egea e oggi il Comune li solleva da questo onere milionario nelle previsioni urbanistiche, beffando di fatto gli albesi – attacca il consigliere di minoranza –. Mentre in una prima fase i terreni dovevano essere ceduti gratuitamente da Egea, ora ci troveremo a doverli acquistare in parte da terzi, con altri oneri sul bilancio comunale".
Non sarebbero migliori, sempre secondo Bolla, gli effetti della modifica dal punto di vista ambientale. "Con la nuova variante ci troveremo la previsione di un insediamento con 4.000 mq di capannoni e un palazzo di 8.000 mq alto oltre 11 metri in un'area che di fatto possiamo considerare di campagna".
"Le nostre proposte sono chiare – conclude Bolla –: la strada deve tornare dov’era, perché non c’è motivo di spostarla. In secondo luogo pensiamo che dove c’è la campagna non debbano sorgere capannoni e palazzi e a questo punto, visto che la strada sarà fatta e pagata dal Comune, pensiamo che i terreni debbano tornare a una destinazione verde-parco".