Un luogo stabile di confronto, progettazione e scambio tra istituzioni, volontariato e realtà che già operano dentro e attorno al carcere di Alba. È questo l’obiettivo del tavolo territoriale per la Casa di reclusione “Giuseppe Montalto”, la cui istituzione è stata ufficialmente presentata ieri in Commissione consiliare. L’iniziativa, la prima istituzionalizzata in provincia di Cuneo, nasce da un documento condiviso firmato dall’assessora alle Politiche sociali Donatella Croce, dal Garante comunale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Emilio De Vitto e dal Centro Servizi per il Volontariato, nella persona del presidente Massimo Maria Macagno.
Attraverso la precedente esperienza del Gruppo operativo locale coordinato dai Comuni di Alba e Bra (GOL) e grazie all’indirizzo intrapreso a Biella da molti anni, forse la realtà affine più consolidata, nonché a Cuneo, dove esiste un coordinamento e l’intenzione di assumere una veste ufficiale, è Alba che oggi sceglie di ricoprire il ruolo di progetto pilota, con il primo tentativo di dare carattere istituzionale al sistema informale di stakeholder e soggetti che operano nell’ambito dell’inclusione sociale.
Le caratteristiche del neo-costituito tavolo territoriale
Il nuovo organismo si incontrerà con cadenza bimestrale e vedrà sedere attorno allo stesso tavolo, accanto a Croce e De Vitto, anche un consigliere di maggioranza (Martina Amisano) e uno di opposizione (Emanuele Bolla), oltre ai rappresentanti delle associazioni già attive in carcere, incluse quelle che si occupano di formazione e inserimento lavorativo, come il CPIA (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti). A fare da raccordo sarà il Centro Servizi per il Volontariato.
“Spesso in questo contesto – ha osservato De Vitto – sono tante le iniziative meritorie, ma una realtà non conosce l’altra. Il tavolo servirà a coordinare e a rafforzare il legame tra esperienze diverse, anche in vista di bandi e finanziamenti. In futuro ci piacerebbe coinvolgere anche il Tribunale di sorveglianza, l’Ordine degli avvocati e le organizzazioni sindacali”.
Un carcere sotto pressione: il cantiere di riqualificazione ancora non conosce fine
La scelta di aprire un tavolo di confronto territoriale arriva mentre la Casa di reclusione albese continua a vivere difficoltà note. Reduce da una visita con il Provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria Mario Antonio Galati, lo stesso Garante De Vitto ha confermato in Commissione che i lavori di manutenzione nel padiglione principale procedono a rilento: “La fase «uno» dovrebbe chiudersi a ottobre, ma la vera criticità è la fase «due», legata all’appalto e alla realizzazione della cucina: senza quell’intervento non sarà possibile riaprire davvero la struttura. Così com’è, non credo che nel 2025 il carcere tornerà pienamente operativo”.
Un ulteriore nodo, portato all’attenzione dal consigliere Fabio Tripaldi, riguarda i due moduli da 24 posti ciascuno – 48 posti complessivi – che avrebbero dovuto ampliare la capienza: “Il Direttore [della Casa di reclusione G. Montalto, Nicola Pangallo, ndr] li ha visti presentare una sola volta, ma da allora non si è più mosso nulla” ha spiegato De Vitto. Procedono a rilento anche i lavori negli alloggi per la polizia penitenziaria, anche se ciò non dovrebbe avere ricadute dirette sulla disponibilità di personale né sulla riapertura dell’Istituto penitenziario.
Primo incontro: martedì 30 settembre. A ottobre torna il mercato dei prodotti di economia carceraria
Ha tenuto a elogiare l’iniziativa anche la consigliera Martina Amisano: “Ringrazio il Garante comunale per il lavoro che sta portando avanti. L’acuirsi di alcune situazioni di criticità e il perdurare di altre all’interno degli istituti carcerari sicuramente rendono necessario lavorare in crescente sinergia per provare a proporre delle soluzioni, e se queste arrivano dal livello locale acquistano un significato ancora più concreto”. L’assessora alle Politiche sociali Croce ha annunciato che il primo incontro del tavolo si terrà martedì 30 settembre alle ore 14.30: “Essendo la prima esperienza così strutturata in provincia, sarà un momento importante per dare visibilità a una tematica che troppo spesso resta sotterranea. Fondamentale che chi lavora dentro e intorno al carcere possa parlarsi e confrontarsi con continuità”.
In attesa dei primi lavori del tavolo, Alba si prepara anche a un’iniziativa di sensibilizzazione aperta alla cittadinanza. Domenica 5 ottobre in piazza Pertinace tornerà infatti il mercato dei prodotti delle carceri piemontesi, con la partecipazione di due realtà extra-regionali. Un modo per mostrare che accanto alle cronache difficili di un istituto in sofferenza, esistono esperienze di lavoro, formazione e reinserimento che meritano di essere conosciute.