Ci sono storie che nascono per caso e diventano vite intere. In Valchiusella, in Regione Canaprè Inferiore (Valdichy), Roberto Bolzanello ha dato forma a un’azienda agricola che non è solo lavoro, ma scelta di responsabilità. Le api, i piccoli frutti, i liquori e le confetture sono il volto visibile di un percorso che in realtà parla di coerenza, lentezza e rispetto per la natura.
"La Valchiusella la ricordo da quando ero piccolo, ci venivo per le scampagnate… ma la montagna non mi è mai piaciuta: mi portavano a camminare e non era una cosa che mi entusiasmava", racconta Roberto. “I miei genitori lavoravano all’Olivetti e sono originario di Ivrea, la montagna era vacanza e basta”
Per anni sembra una strada chiusa, un’idea inconcepibile e invece è proprio il lavoro a riportarlo qui: dopo il diploma al magistrale e un corso da assistente domiciliare, entra nelle case più isolate della valle.
"Mi hanno assegnato persone che non si sono mai sentite assegnate a nessuno. Dopo la diffidenza iniziale, però, mi accoglievano. Io andavo lì non solo a fare una doccia o una spesa, ma a condividere pezzi di vita". In quel contatto con chi viveva ai margini, Roberto scopre un’altra montagna: non quella delle cartoline, ma quella della quotidianità silenziosa, fatta di solitudini e di dignità. Di persone che aveva bisogno di compagnia, ma anche di condivisione. “Non tutti avevano bisogno di me, ma io avevo bisogno di loro e delle chiacchiere".

Api, dubbi e consapevolezza
Da lì, passo dopo passo, nasce l’azienda agricola. Le api diventano un punto di partenza. Miele di castagno, millefiori, acacia, polline. Un lavoro impegnativo, che però non smette di suscitare domande: "Vedere che salvare le api è diventato uno slogan mi faceva pensare. Che differenza c’è fra il mio allevamento, bello e armonioso, e una grande macchina che produce tanto e basta?".
La risposta è una scelta radicale: meno spostamenti, più stanzialità. "Ho smesso di portare le arnie in giro, cerco di trovare una quadra nel luogo in cui sono». Roberto esce anche dalla certificazione biologica: «Non volevo bluffare. Nutrire sempre con zuccheri, anche se bio, non mi convinceva. Meglio meno miele, ma più coerenza".
Accanto a queste decisioni arriva anche un nuovo sguardo sul selvatico. Partecipando al Butterfly Monitoring Scheme, progetto europeo che in Piemonte coinvolge l’Università di Torino, Roberto si mette a contare farfalle. "Quello che manca sono i numeri: senza numeri restiamo alle sensazioni. Ogni dieci giorni percorro i transetti, catturo e rilascio farfalle, le riconosco e le annoto. È un lavoro utile, e mi ha fatto scoprire un rapporto diverso con la natura, non più legato solo alla produzione".
L’azienda agricola Bolzanello non è solo miele. Ci sono i piccoli frutti — more, lamponi, mirtilli — e le erbe aromatiche come rosmarino, timo, lavanda, calendula. Ci sono i liquori, preparati con frutta fresca messa in infusione, senza coloranti né conservanti, e le confetture da formaggi, nate dall’abbinamento di mela renetta o pera cotogna con rosmarino, salvia, limone o peperone.


E poi c’è la specialità delle “confetture a coltello”: piccoli quadretti di frutta concentrata, ispirati alla cotognata della tradizione. "Non sono gelatine piene di sciroppi: solo frutta, zucchero, un po’ di acido citrico e, in alcuni casi, pectina. Le chiamo così perché si tagliano davvero a coltello". Persino l’acqua di cottura delle pere cotogne diventa una gelatina naturale, frutto di un corso seguito da Roberto, che ama sperimentare e provare nuovi prodotti.

Il miele resta centrale, ma senza ansia di quantità: "Qui i vecchi con tre vasi di miele andavano avanti tutto l’inverno. Non serve averne sempre tanto: se riesco bene, se no smetto". Una filosofia che mette al centro il senso, non la quantità.
La montagna che accoglie e insegna
Oggi l’azienda apre le porte ai visitatori: nei fine settimana si possono acquistare prodotti, degustarli, o persino affiancare Roberto nel monitoraggio delle farfalle. "Quando vengono nel periodo del transetto, possono accompagnarmi: catturiamo le farfalle, le riconosciamo e le rimettiamo in volo. È una cosa bella, utile e che ti cambia lo sguardo".
Non è solo didattica, è condivisione: aprire la propria esperienza agli altri, far capire che la montagna non è semplice rifugio, ma scelta quotidiana, fatta di fatica e bellezza.


Quella di Roberto Bolzanello e la sua compagna è la storia di chi ha trasformato dubbi e domande in un percorso concreto. Api, confetture, liquori, farfalle: ogni dettaglio diventa racconto. La montagna, qui, non è solo sfondo ma protagonista. Una compagna esigente, che chiede coerenza e restituisce profondità.

E così, in Valchiusella, anche un piccolo vasetto o un liquore raccontano una grande lezione: vivere in montagna significa scegliere ogni giorno la strada più difficile, ma anche la più autentica.

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Cinzia Dutto, scrittrice cuneese, ama definirsi una cacciatrice di storie, racconta di storie persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere.
Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari.
Cinzia ha un profilo instagram https://www.instagram.com/cinzia_dutto_fanny e un sito dove puoi trovare il riferimento a tutte le sue pubblicazioni www.cinziadutto.com














