Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 16 settembre.
***
Dopo sessant’anni di silenzio, le spighe di segala tornano a ondeggiare sotto il sole dell’Alta Valle Stura in Bersezio . Un ritorno che sa di memoria, di fatica e di rinascita, reso possibile grazie all’impegno appassionato di due protagonisti locali: Carlo Mo, storico ristoratore di Bersezio, e Alberto Fossati, apicoltore d’eccellenza di Sambuco.
La segala – o segale – è un cereale antico, resistente e legato profondamente alla tradizione agricola di montagna. Un tempo, nei paesi dell’Alta Valle, era coltivata ovunque, nutrendo intere generazioni e fornendo farina per pane, polenta e piatti della cucina povera, ma saporita. Con il passare degli anni, però, la sua coltivazione era stata progressivamente abbandonata: troppo faticosa, poco redditizia, e dimenticata da un'agricoltura sempre più meccanizzata e distante dalle pratiche tradizionali.
Oggi, però, qualcosa è cambiato. Merito di Carlo Mo, figura carismatica della ristorazione montana, da sempre innamorato della cucina identitaria e dei prodotti del territorio. “È una questione di radici, ma anche di futuro”, racconta. “Riportare la segala a Bersezio è stato come rimettere in moto un pezzo di storia. E farlo con metodi naturali, rispettosi dell’ambiente, è la nostra risposta concreta alla crisi agricola e climatica”.
Accanto a lui, in questa sfida, Alberto Fossati, apicoltore di Sambuco noto ben oltre i confini della valle per la qualità del suo miele d’alta quota. Fossati ha fornito il supporto tecnico e agronomico al progetto, curando la selezione dei semi in forma naturale e promuovendo una sinergia tra coltivazione e apicoltura che ha già dato frutti evidenti. “La segala – spiega Fossati – è una coltura che arricchisce il terreno, resiste al freddo e attrae gli insetti impollinatori. È il simbolo perfetto di un'agricoltura integrata e sostenibile”.
I primi campi, seminati lo scorso autunno su un terreno incolto ai margini del paese, sono oggi uno spettacolo: file ordinate di spighe robuste, pronte per la mietitura. Il raccolto verrà trasformato in farina in un piccolo mulino artigianale e poi utilizzato nella cucina del ristorante di Carlo Mo, dando vita a piatti che uniscono passato e innovazione.
L'iniziativa ha già suscitato l’interesse di altri produttori e amministratori locali. Si parla di estendere la coltivazione nei prossimi anni, coinvolgendo giovani agricoltori e creando un marchio territoriale della segala d’alta quota.
“Non è solo un progetto agricolo,” conclude Mo Carlo. “È un atto d’amore per questa terra, per chi l’ha abitata prima di noi e per chi la abiterà domani”.








![In CERCHIO a Villa Tornaforte: scrittorincittà svela il programma della 27ª edizione [VIDEO] In CERCHIO a Villa Tornaforte: scrittorincittà svela il programma della 27ª edizione [VIDEO]](https://www.lavocedialba.it/typo3temp/pics/2_fa1061d47d.jpg)





