Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 16 settembre.
***
Dal 1° settembre 2025 è don Domenico Degiorgis a ricoprire l’incarico di direttore dell’Ufficio Caritas e presidente della Fondazione Caritas diocesana. Subentra a don Mario Merotta, che per otto anni – di cui sei da direttore – ha guidato l’ente con dedizione e impegno costante. Gli abbiamo chiesto priorità e prospettive della Caritas albese.
Il Centro di Prima Accoglienza si è ingrandito, con nuovi spazi e servizi. Quanto sarà importante proseguire su questa strada per rispondere ai bisogni di chi non ha un posto dove andare?
"Negli ultimi mesi si è provveduto alla separazione tra dormitorio e mensa, creando un numero di posti letto legali maggiore rispetto al passato (da 18 a 24). Si stanno ipotizzando ulteriori soluzioni abitative, da concordarsi anche con il Comune, per cercare di offrire riparo al maggior numero di persone possibile, perché c’è una dignità di cui ciascuno è portatore che non può essere dimenticata o non presa in considerazione".
Quest’estate il CPA è rimasto aperto anche ad agosto, garantendo continuità in un periodo di solitudine e fragilità. Ma una struttura da sola non basta: quanto è decisivo costruire una rete sempre più larga tra istituzioni, associazioni e volontari?
"Occorre più che mai fare rete e trovare insieme ad altre agenzie che sono sensibili e si occupano di migranti e poveri, delle soluzioni affinché nessuno sia 'invisibile' o relegato ai margini di una società del benessere e dell’indifferenza".
La Caritas è chiamata ogni giorno a dare risposte a chi soffre, non solo con un letto o un pasto, ma con gesti di dignità e di ascolto. Quale sarà la sua priorità per rendere questo impegno sempre più concreto?
"Anzitutto dare centralità di azione alle relazioni e ai legami, sia con i volontari sia con le persone che si rivolgono a noi per trovare aiuto e ascolto. Occorre tornare a chiedersi il perché di una autentica scelta di volontariato, che non può essere semplicemente legata a se stessi ('Faccio volontariato perché voglio fare del bene', cosa certamente meritevole), ma esprimere il 'prendersi cura' come forma che si desidera dare alla propria vita. Non importa se credenti o meno".
Don Mario Merotta ha avviato anche progetti che guardano oltre l’emergenza, come la riflessione sul caporalato o i campi estivi con i giovani. Quanto è importante tenere insieme accoglienza e attenzione ai grandi nodi sociali?
"È semplicemente fondamentale. Compiere gesti immediati è importante perché altrimenti si rischia di non rispondere ai bisogni di chi si rivolge alle nostre strutture. Ma più ancora occorre generare un pensiero e una riflessione che, attingendo all’autenticamente umano che tutti dovrebbe guidarci, conducano a orizzonti nuovi di riferimento, da cui potranno arrivare stimoli e decisioni per provare a incidere sulle concrete scelte politiche, economiche e sociali. Senza dimenticare che, come ricordato da papa Francesco nella 'Laudato si’,' crisi ambientale e crisi sociale non sono due cose diverse, ma aspetti diversi dell’unica crisi che tocca il nostro mondo".
La nuova lavanderia “Papa Leone XIV”, che verrà inaugurata con la presenza del cardinale Krajewski, sarà un simbolo di accoglienza concreta. Che valore assume per la Caritas e per la comunità albese questo gesto di apertura?
"Don Mario Merotta, insieme alle persone con cui collaborava, si è attivato in questa direzione, penso soprattutto per dare seguito al desiderio non solo di 'dare del pesce', ma di 'insegnare a pescare'. Solo coinvolgendo le persone nelle diverse mansioni e compiti le si possono aiutare a maturare ed essere autonome e indipendenti".
Nei prossimi mesi non mancheranno iniziative ed eventi. Quali passi ritiene fondamentali per rafforzare la vicinanza della Caritas al territorio e far sì che sempre più persone si sentano parte di questo cammino di solidarietà?
"Stiamo già coinvolgendo associazioni, movimenti, gruppi, parrocchie, istituzioni, presenti sul territorio per creare nuove sinergie e collaborazioni. Negli ultimi giorni più persone, compresi parecchi giovani, hanno già risposto al nostro desiderio di allargare la cerchia delle persone coinvolte. Vorremmo continuare su questa strada incontrando direttamente le diverse realtà e pensando con loro i passi più opportuni da compiere per realizzare concretamente collaborazioni e nuove iniziative".








![In CERCHIO a Villa Tornaforte: scrittorincittà svela il programma della 27ª edizione [VIDEO] In CERCHIO a Villa Tornaforte: scrittorincittà svela il programma della 27ª edizione [VIDEO]](https://www.lavocedialba.it/typo3temp/pics/2_fa1061d47d.jpg)





