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I più letti della settimana | 07 settembre 2025, 08:01

Figlie della Granda. Camilla Basso, da Cuneo a Rubiera sognando la serie A: "Un privilegio e un onore essere cresciuta a Cuneo"

La storia di Camilla, centrale del 2006: dieci anni in biancorosso, il terzo posto ai Nazionali con Chieri e il sogno che continua al Cus Torino

Camilla Basso con la maglia di Cuneo (Foto di Danilo Ninotto)

Camilla Basso con la maglia di Cuneo (Foto di Danilo Ninotto)

Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato lunedì 1° settembre.

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Nell'ottavo episodio di Figlie della Granda restiamo ancora a Cuneo per raccontare la storia di Camilla Basso. Classe 2006, ruolo centrale, Camilla si avvicina alla pallavolo a soli sette anni, dopo aver sperimentato diverse discipline sportive prima di trovare la sua strada sotto rete.

“La mia storia con la pallavolo nasce un po’ per caso. Da piccola ho provato tantissimi sport diversi, poi un giorno ho deciso di provare pallavolo. In tanti me lo consigliavano, soprattutto per la mia altezza. Ho iniziato a 7/8 anni e col tempo mi sono appassionata. Da lì non ho più smesso”.

Camilla cresce così tra le fila della Cuneo Granda Volley e la Granda Volley Academy diventa la sua casa per 10 anni.

“Formarsi a Cuneo, città del volley, è stato un onore. Da piccola non te ne rendi conto, ma crescendo sì: entri in palestra e ti ritrovi circondata da allenatori, dirigenti, persone competenti. Ho tanti ricordi legati a quegli anni. A Cuneo devo tanto: mi ha permesso di diventare quella che sono oggi. È stato un privilegio crescere in una città così”.

Il ricordo più bello? L’esordio in B2: “L’esordio in B2 è stato il momento più simbolico della mia crescita a Cuneo. Eravamo nel periodo del Covid, le mie coetanee non potevano allenarsi, ma le più grandi sì e così sono stata chiamata ad allenarmi con loro. Ho esordito in una delle ultime partite di campionato. Ora mi sembra normale giocare in una serie nazionale, ma allora non lo era affatto”.

(Foto di Danilo Ninotto)

Nel decennio trascorso a Cuneo, il legame provato da Camilla con la pallavolo è cresciuto diventando passione profonda prima e desiderio di dedicare la propria vita a questo sport poi.

“Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito quanto la pallavolo fosse importante per me. Ma col tempo le ore in palestra aumentavano, giocavo ogni weekend, facevo più categorie. Il tempo libero era poco, anche con famiglia e amici, ma non l’ho mai vissuto come un sacrificio. Rifarei tutto da capo, non ho rimpianti”.

Al primo anno di under 18, per Camilla arriva il riconoscimento per tutto l’impegno e le ore trascorse in palestra: viene infatti inserita nella rosa della prima squadra, che milita in A1.

“Esordire in A1, nella squadra della tua città, è stato incredibile. Avevo 16 anni, mi sentivo piccola rispetto alle altre ragazze, che erano le protagoniste del campionato italiano. Dovevo però conciliare scuola, B2, Under 18 e A1: non è stato facile. Ma è stata un’opportunità enorme, che mi ha aperto gli occhi su quanto lavoro ci sia dietro una squadra di Serie A. Ci sono tante persone che ti aiutano, che ti fanno crescere. È un’esperienza che non capita a tutti, mi ha fatto capire quanto lavoro c’è da fare per arrivare a quel palcoscenico. Sarò sempre grata a Cuneo per avermi dato questa opportunità.”

(Foto di Danilo Ninotto)

è proprio dopo quella stagione che arriva la decisione più difficile: lasciare Cuneo dopo dieci anni.

“Non è stato facile. È la mia città, ci sono molto legata. Tra le varie proposte, ho scelto Chieri perché è una società solida, con grande attenzione al settore giovanile, che era ciò che cercavo. È stato il mio primo vero passo lontano da casa, ma rifarei questa scelta mille volte. Chieri è una grande società, con allenatori e staff preparati. Lasciare Cuneo è stato duro, ma era il momento di prendere strade diverse. Resterà sempre nel mio cuore, sarò sempre grata per tutto quello che mi ha dato”.

Destinazione dunque Club76 Fenera Chieri, per far parte della B2 e dell’under 18. Camilla gioca qui una sola stagione, un’annata però intensa e piena di soddisfazioni.

"È stata una stagione bellissima, dentro e fuori dal campo. In B2 abbiamo sfiorato i playoff con una squadra giovanissima e siamo arrivate terze ai Nazionali. È stato anche il mio primo anno fuori casa, un'esperienza che mi ha fatto crescere molto a livello umano e mentale. Devo ringraziare allenatori, dirigenti, staff e compagne: senza di loro non sarebbe stato lo stesso”.

Per la stagione 2024-2025 Camilla sceglie Rubiera, nella provincia di Reggio Emilia, dove milita in B1 con la Giusto Spirito.

“È stato un anno tosto. Uscivo dal giovanile, avevo la maturità ed era il mio primo vero contatto con il mondo dei grandi. Sveglia alle sei, treno, scuola, pranzo veloce, allenamento, studio e poi a letto. All’inizio non è stato semplice, ma le mie coinquiline mi hanno aiutata tanto: condividevamo le stesse difficoltà e questo ci ha unite. Rubiera mi ha lasciato tanto, sia sportivamente che umanamente”.

Oltre alla conciliazione tra sport e studio, nella vita dell’atleta c’è anche quella tra vita sportiva e personale.

“Conciliare sport e vita personale non è stato semplice ma ho avuto accanto persone che mi hanno sempre supportata e non mi hanno mai fatto sentire sola, nonostante le mie assenze. Anche a scuola non è stato facile. In cinque anni ho cambiato tre istituti, ma in nessuno mi sono sentita fuori posto. La pallavolo mi ha fatto incontrare persone speciali e ogni volta che torno a Cuneo cerco di rivedere più persone possibili, anche se il tempo è poco. Devo tanto a chi mi ha accompagnata in questo percorso”.

Ora per Camilla si apre un nuovo capitolo. Per la prossima stagione infatti tornerà in Piemonte per difendere i colori del Cus Torino in B1.

“Il Cus è stata una scelta legata sia alla pallavolo che all’università. È una società seria, con ottimi risultati e grande attenzione al lato accademico, un aspetto per me fondamentale. Quest’anno infatti inizierò Economia Aziendale a Torino e sono felice di poter conciliare studio e pallavolo. Non vedo l’ora di vivere questa stagione”.

In campo, Camilla gioca come centrale, un ruolo che oggi rappresenta a pieno la sua identità sportiva.

“Ho iniziato come opposto, ma è durato solo tre settimane. Non era il ruolo per me. Fare il centrale non è semplice: servono altezza, velocità, elevazione e la consapevolezza che non sempre si sarà protagonisti. A volte ricevi pochi palloni, fai rincorse a vuoto, magari ti senti inutile, ma ogni azione ha un senso. Ci sono partite in cui siamo decisive e altre in cui lo siamo in modo meno visibile, ad esempio smarcando le compagne. È un ruolo di responsabilità, anche quando tocchi poco la palla. E io lo amo: stare al centro della rete mi dà energia. Lo sceglierei altre mille volte”.

(Foto di Danilo Ninotto)

Fuori dal campo, Camilla si descrive con semplicità:

“Sono una ragazza molto semplice. Fino a poco fa andavo a scuola, mi piace uscire, andare a ballare, leggere, ascoltare musica, guardare film e serie (anche se poi non le finisco mai!). Ho tante persone attorno a me, nonostante le mie assenze, e cerco sempre di passare del tempo con loro”.

E anche sul suo futuro i sogni sono chiari: “Quando fai sport agonistico, il sogno è arrivare in Serie A. So che c’è ancora tanto lavoro da fare, ma quello è il mio obiettivo. Spero di raggiungerlo un giorno”.

Irene Rolando

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