Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 2 settembre.
***
Si è concluso lo scorso 25 agosto, con l’arrivo in piazza San Pietro a Roma, il 38° ciclopellegrinaggio del gruppo “Amore e Vita”.
Un'esperienza resa ancora più dall'arrivo in mezzo a centinaia di fedeli e turisti che si domandavano stupiti e meravigliati chi mai fossero questi quindici ciclisti con maglie multicolori provenienti dalla Granda.
Il gruppo, composto da Agnese Gambetta, Ambrogio Botto, Aldo Pizzo, Elda Trombetta, Enrico Piovano, Andrea Mozzone, Gino Mondino, Massimo Cervella, Mariangela Biscia, Mariangela Brizio, Giovanni Grosso, Raffaella Monge, Michele Bruno, Giovanni Gambetta, guidato da don Franco Bernelli, che come parroco ha sempre promosso attività in bicicletta, prima a Villanova Mondovì e ora nella comunità Cebana, è partito mercoledì 20 agosto da Venezia, pedalando verso San Pietro.
I primi 70 chilometri li hanno percorsi per arrivare a Chioggia, mentre la seconda tappa, il giorno seguente, li ha condotti fino a Ravenna: 120 chilometri resi un po' difficoltosi a causa del maltempo e alcune forature.
Venerdì 22 agosto, festa della Beata Vergine Maria Regina, i ciclo pellegrini hanno iniziato la giornata con la Santa messa nei pressi della Basilica di Sant'Apollinare in Classe; per poi raggiungere il cimitero di Cesenatico che custodisce la tomba di Marco Pantani.
Il gruppo ha poi raggiunto Rimini, Riccione e Cattolica, passando dal paesaggio della pianura a quello del mare, fino a raggiungere l Castello di Gradara e Urbino. Di qui verso la capitale il percorso si fa pèiù complicato, ma i paesaggi incantevoli dell'Appennino ripagano della fatica. I ciclo pellegrini hanno poi fatto sosta a Gubbio e Nocera Umbra per poi raggiungere Foligno. Di qui sono ripartiti per Spoleto, con visita alla cattedrale, per poi proseguire fino fino a raggiungere Rieti.
"A questo punto mancava solo l'ultima tappa. Il 25 agosto la gioia e la commozione hanno preso il sopravvento in tutti noi quando, alle 13 in punto, siamo stati “abbracciati” dal colonnato di piazza San Pietro - raccontano dal gruppo, raggiunto a Roma in pullman da amici e parenti.
Insieme, tra canti e preghiere, hanno percorso l’ultimo tratto di pellegrinaggio: da via della Conciliazione fino alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, cuore del Giubileo.
La giornata successiva è stata intensa e ricca di spiritualità: il gruppo ha iniziato con la visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura, per poi celebrare la Santa Messa nelle catacombe di San Callisto. Non sono mancati momenti di raccoglimento anche presso la tomba di Papa Francesco e presso quella di Papa San Pio V, già vescovo di Mondovì.
Mercoledì 27 il ciclopellegrinaggio si è concluso con la partecipazione all’udienza generale con Papa Leone XIV che, nel suo intervento ha rinnovato con forza l’appello per la pace in Terra Santa: «Supplico che siano liberati tutti gli ostaggi, si raggiunga un cessate il fuoco permanente, si faciliti l’ingresso sicuro degli aiuti umanitari e venga integralmente rispettato il diritto umanitario, in particolare l’obbligo di tutelare i civili e il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione».
Un cammino di fede, fatica e fraternità che ha unito la comunità piemontese a Roma, nel segno della speranza e della preghiera.
"L’accoglienza e l’affetto del gruppo - dice Mariangela Brizio di Saluzzo, alla sua prima esperienza -, mi ha fatto sentire da subito, parte della compagine. Da Venezia in poi è stato un susseguirsi di momenti carichi di emozioni. Lunghe chiacchierate e simpatiche battute per iniziare a conoscersi meglio, le soste obbligate per riparare le mie “incontabili” forature, i momenti (bellissimi) di silenzio programmati per pregare, il prendersi cura degli ultimi senza dimenticare nessuno, la pazienza nell’aspettare tutti, le divergenze di pensiero senza giudicare nessuno…. Grazie a tutti voi che mi avete regalato grandi emozioni”.
“Ci ha uniti una passione comune, quella per la bicicletta - aggiunge Giovanni Gambetta di Mondovì, anche lui partecipante per la prima volta al ciclopellegrinaggio -. che sembra diventare un tandem a 15 posti; l’età qui è soltanto un numero: si pedala dai 28 anni di mia figlia Agnese agli 82 anni di Luigi, detto Gino (come il famoso Bartali). Non mancano anche i momenti conviviali lungo il percorso, sostenuti da Maurizio alla guida del pullman e da Ada, che ci reidrata e incoraggia a proseguire la pedalata, ogni volta che ci fermiamo per riempire le borracce. Sulle due ruote attraversiamo insieme Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Lazio. Ringrazio di cuore tutti i compagni di pedali e non; lo sforzo comune ci ha uniti in un pellegrinaggio sicuramente da ricordare e da raccontare".
Il gruppo ha percorso 663 chilometri con un dislivello di quasi 5000 metri.
Come sempre, dopo la conclusione della bella esperienza, molti già pensano ad un nuovo percorso per l’anno prossimo ma, per il momento, nessuno si sbilancia.














