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Attualità | 03 settembre 2025, 06:03

L'accoglienza degli stagionali ad Alba: "Siamo all'opera per un piano locale"

L'assessora alle Politiche sociali Donatella Croce: “Un modello condiviso per superare le emergenze estive e contrastare lo sfruttamento. Il monitoraggio con Caritas, sindacati e Comuni continua ogni mese”

L'accoglienza degli stagionali ad Alba: "Siamo all'opera per un piano locale"

Con l’arrivo della vendemmia e le criticità dello sgombero dell’ex Centrale del Latte, il tema dei lavoratori stagionali è tornato al centro del dibattito cittadino. Ad Alba l’assessorato alle Politiche sociali, guidato da Donatella Croce, sta coordinando un percorso che guarda oltre l’urgenza del momento e punta alla costruzione di un sistema stabile di accoglienza e contrasto allo sfruttamento.

“Proseguono i tavoli con i sindaci del territorio per affrontare in modo ampio e condiviso il tema del contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e promuovere l’accoglienza diffusa. In questa fase stiamo lavorando con le unioni di comuni e, presto, ci confronteremo con tutti i sindaci che hanno risposto al nostro invito”, ha spiegato Croce.

Il monitoraggio coinvolge operatori del progetto Common Ground, Caritas, sindacati e Consorzio Socio Assistenziale “Ci vediamo regolarmente e siamo in contatto continuo. Al di là dei tavoli ufficiali, cerchiamo di tenere sotto controllo l’andamento delle presenze: al momento stanno arrivando persone alla spicciolata e siamo riusciti a sistemarle grazie al Centro di Prima Accoglienza della Caritas e ad altri percorsi di accoglienza”, ha aggiunto l’assessora.

Il riferimento è anche allo sgombero dell’ex Centrale del Latte di via Son Rocco dove erano state identificate nove persone. “In realtà solo una parte di loro erano stagionali: molti erano soggetti che gravitano ad Alba con situazioni legali aperte, non riconducibili al lavoro agricolo. Per quanto riguarda i braccianti veri e propri, stiamo registrando arrivi graduali e non numeri tali da mettere sotto pressione il sistema”.

L'Amministrazione resta comunque pronta a reagire se necessario. “Se i numeri dovessero salire, siamo pronti a riattivare in breve tempo i 15 posti alla Croce Rossa che avevamo aperto lo scorso inverno. Per ora non è stato necessario, ma la struttura resta disponibile. La scelta di non aprire a priori è stata fatta per evitare di dare segnali fuorvianti: l’accoglienza deve rispondere a un bisogno reale”.

Accanto alle soluzioni immediate, l’assessora sottolinea un lavoro di accompagnamento verso percorsi più stabili. “Alcune persone sono passate dal dormitorio alla seconda accoglienza e, grazie al progetto Homefull, in alcuni casi si è arrivati all’inserimento in un alloggio. È questo il circolo virtuoso che vogliamo sostenere: l’accoglienza deve portare a un percorso di stabilità, non restare un approdo provvisorio”.

L’orizzonte resta quello di un piano condiviso. “Il piano locale non riguarda solo l’Amministrazione comunale, ma l’intero territorio. È necessario affrontare con determinazione la questione del caporalato e dell’accoglienza, con un duplice obiettivo: tutelare i lavoratori e dare risposte adeguate alla comunità”, ha concluso Croce.

Daniele Vaira

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