“A mio zio voglio davvero molto bene - dice Elisa - Da sempre abitiamo distanti ma so, per qualunque cosa, di poter contare su di lui. Ci sentiamo praticamente tutti i giorni e quando è possibile ci vediamo. Non è tanto il tempo che trascorriamo insieme ma il suo comunque esserci e il suo affetto a essere importanti. E so che se io o mia sorella avessimo bisogno lui non esiterebbe a correre per noi.”
Decisa nel 2009 negli Stati Uniti e poi si è diffusa a livello internazionale, compresa l'Italia, si celebra oggi, sabato 26 luglio, la Giornata Mondiale degli zii.
L’evento si deve alla scrittrice canadese Melanie Notkin, autrice del libro intitolato "Otherhood" dedicato ai suoi stessi zii. Nell'opera non si fa solo riferimento alla preziosità di un legame, ma viene introdotto per la prima volta il termine "Punks", che sta per "Professional Aunts No Kids" (Zii di Professione Senza Figli) e che ha avuto un'ampia diffusione in tutto il mondo. Celebre è poi il personaggio della saggia zia Savvy, la quale fornisce consigli e suggerimenti preziosi ai propri nipoti per affrontare diverse sfide della vita, aiutando anche a mantenere intatto il legame unico che questi hanno con i loro genitori.
UN RUOLO SPESSO SOTTOVALUTATO MA MOLTO IMPORTANTE
“È la mia confidente - ci racconta Sara - con mia zia c’è quel rapporto di complicità e sicurezza difficile da descrivere. Mi conosce da quando sono piccola e, da quando sono piccola, è uno dei miei punti di riferimento più importanti.”
Secondo le ricerche pedagogiche, un bel rapporto tra zii e nipoti è una vera ricchezza per la nostra crescita psicofisica, in quanto questo tipo di legame è caratterizzato da un'intimità ed una complicità uniche, diverse da quelle che si instaurano con i genitori o con i nonni. Modelli di ruolo ed educativi, gli zii sono infatti per i nipoti un concentrato di persone: un po’ genitori, un po’ fratelli/sorelle ma anche amici, specialmente se sono abbastanza giovani.
Zii, come genitori e nonni, si diventa: “Essere zia è uno dei regali più belli che la vita mi ha fatto”. Loro sono Elisa e la piccola Margherita. Si guardano sorridendosi e si abbracciano: il loro legame si racchiude tutto in quel cuore a cuore, due battiti diversi che si sono uniti e sanno che non si perderanno mai.