Dopo trent’anni in giro per l’Europa Roberto Serniotti è pronto per una nuova avventura: nella stagione 2025/26 volerà in Giappone alla JTEKT Stings, nella città di Kariya City Aichi. Il tecnico piemontese sarà l’assistente di Koichiro Shimbo, sua vecchia conoscenza.
In carriera vanta numerose esperienze all’estero (Grecia, Francia, Russia, Germania e Polonia) oltre ad aver allenato per molti anni in Serie A1 (Roma, Taranto e Trento). Il suo nome è però storicamente legato alla città di Cuneo (dal 1992/93 al 1999/00, nel 2002/03 e dal 2017/18 al 2021/22). Per lui anche due esperienze con le Nazionali francese e italiana (staff).
Roberto Serniotti, dopo trent’anni di carriera in giro per l’Europa si lancia in una nuova sfida. Cosa l’ha spinta ad accettare questa avventura giapponese?
“Ero stato in Giappone quando facevo l’assistente per la Nazionale francese e ci tornai qualche anno dopo con la Nazionale italiana: di questi viaggi mi è rimasto un bel ricordo, tant’è che ho sempre pensato di tornare in Asia nelle vesti di allenatore. Ora è capitata questa occasione perché Koichiro Shimbo, assistente insieme a me di Ferdinando De Giorgi a Cuneo (2002/03) e mio collaboratore a Berlino (2015/16), è diventato un importante tecnico in patria e ha chiesto se mi facesse piacere lavorare nuovamente con lui. L’idea mi è piaciuta molto e tutti coloro che hanno allenato là sono stati soddisfatti, dunque ho accettato immediatamente. Ho un buon rapporto con lui e penso che ciò faciliterà il mio percorso di ambientamento all’interno della società asiatica. Sono molto contento: avrò finalmente l’opportunità di vivere in Giappone e di conoscere una nuova cultura, totalmente diversa dalla nostra.”
In Giappone troverà due campioni olimpici come Lucarelli e Boyer, quali sono gli obiettivi di una squadra così ambiziosa?
“La squadra quest’anno ha perso quattro giocatori giapponesi di primissima fascia, ma rimane comunque tra le migliori del campionato. Nella nostra rosa abbiamo tre stranieri fortissimi: Ricardo Lucarelli (ex Treno, Civitanova e Piacenza), Stephen Boyer (ex Verona) e Torey DeFalco (ex Vibo Valentia); anche se da regolamento possono giocare contemporaneamente solo due di loro. Temo però che gli asiatici rimasti siano giocatori con poca esperienza, a parte il centrale Kentaro Takahashi. Nella scorsa stagione la squadra è arrivata seconda, al termine di ottimi playoff; quest’anno all’inizio sarà dura a causa dei cambiamenti di formazione. Ci sarà molto lavoro da fare, ma la speranza è che i ragazzi abbiano ampi margini di miglioramento a livello tecnico e tattico.”
Dall’alto della sua esperienza, pensa che il Giappone possa rappresentare il futuro per la pallavolo mondiale?
“Personalmente credo che la Seria A italiana resti il riferimento più importante per livello di gioco e per gli atleti che ci militano. Tuttavia il campionato giapponese è in crescita: c’è interesse da parte del pubblico locale ma non solo, anche televisioni e stampa sono molto interessati. Tanti stranieri vanno a giocare lì grazie agli ottimi contratti, ma anche per la competitività delle squadre. La nazionale giapponese è cresciuta a dismisura negli ultimi dieci anni, grazie soprattutto al lavoro di Philippe Blain (con cui collaborai nel lontano 1992 a Cuneo), tanto da essere un riferimento in ogni competizione internazionale. Tanti giocatori della nazionale giocano ancora in patria, così da valorizzare il campionato locale.”
In conclusione, come crede di sopperire alle difficoltà dovute alla lingua e alla lontananza da casa?
“L’unico aspetto che mi spaventa è la lontananza dall’Europa: nel caso in cui ci dovesse essere un’urgenza a casa non sarebbe facile tornare velocemente. La lingua non mi preoccupa perché in campo ci si aggiusta, inoltre in società ci sono dei traduttori a disposizione di noi stranieri. Lucarelli, Boyer e DeFalco hanno tutti giocato in Italia e dunque parlano bene la nostra lingua, così come Koichiro Shimbo. Gli unici problemi si potrebbero presentare fuori dalla palestra ma in mio soccorso verranno i moderni strumenti tecnologici, che sicuramente userò.”