Al Direttore - 11 luglio 2025, 14:51

"Bene il velox fisso sulla pericolosa Sp7 a Cherasco. Ma quasi il 30% di spese di notifica sono una vergogna"

Un lettore: "Disarmante pensare di continuare a vivere in un Paese che per procedure antiquate utilizza sistemi coercitivi e antidemocratici, mentre tu cittadino libero professionista sei obbligato alla Pec, e le comunicazioni potrebbero arrivare con un costo minimo"

Il velox fisso di Cherasco

Gentile direttore,

rileggendo l'articolo da voi pubblicato sotto al titolo "Anch’io vittima dell’autovelox di Cherasco. Quella velocità non la faccio nemmeno in autostrada" ho pensato di raccontare la mia esperienza di automobilista soggetto di rilevamento lo scorso 12 febbraio.

Ecco quanto accaduto.

Ricevo un verbale di contestazione di superamento del limite di velocità eccedente di 2,5 km/h la tolleranza consentita (limite imposto 70 km/h).

Corretto, si è sforata la tolleranza.

Questa è una terribile strada che pratico cinque giorni a settimana da più di vent’anni, che conosco per la sua pericolosità e che ti obbliga a essere estremamente prudente a superare e evitare pericolosi passaggi e incroci di traffico pesante (si veda la sequela di incidenti anche mortali verificatisi in questi ultimi anni).

Tuttavia, per mia malaugurata negligenza, come capita, sono incorso in una infrazione del Codice.

Non sollevo l'attendibilità del rilevamento del sistema, dato che questa è alle cronache, visti i casi eclatanti di inaffidabilità e di non omologazione del sistema.

La mia perplessità sta nella procedura di pagamento del verbale.

Entro 5 giorni pagamento di più di 48 euro.

Entro 60 giorni pagamento di più di 65 euro

E così via... .

Per mia impossibilità scadono i termini di cinque giorni e pago entro 60 giorni.

Totale 65,46 euro + 19,85 euro di spese di comunicazione per un totale che supera gli 85 euro! Cioè quasi 30% di spese di notifica! Vergognoso!

Disarmante pensare di continuare a vivere in un Paese che per procedure antiquate utilizza sistemi coercitivi e antidemocratici, mentre tu cittadino libero professionista sei obbligato alla Pec, e le comunicazioni potrebbero arrivare con un costo minimo.

Purtroppo, nei confronti di cittadini che a loro rischio e pericolo lavorano e contribuiscono per migliorare anche questo Paese, sono sempre più evidenti le storture di questi sistemi statali che attanagliano cittadini, contribuenti, residenti regolari italiani con codice fiscale, considerandoli poveri sottomessi e schiavi da sottoporre alle gabelle stile medioevo.

Che tristezza... . Povero me. Poveri noi.

Domenico Scotta,

ingegnere libero professionista