Vinum 2025: giovani e internazionalità
Durante l’audizione della IV Commissione consiliare del Comune di Alba, il nuovo presidente dell’Ente Fiera Axel Iberti e il direttore Stefano Mosca hanno illustrato i dati dell’edizione appena conclusa di Vinum, la prima ufficialmente “internazionale”, che ha registrato visitatori provenienti da oltre 25 Paesi. Quasi 100.000 degustazioni servite, 14 consorzi del vino piemontesi coinvolti e un percorso per piazze tematiche snodato tra piazza Ferrero, Cortile della Maddalena, piazzetta Bubbio e Palazzo Mostre e Congressi.
Un format sempre più diffuso, che ha ampliato l’offerta oltre la città, coinvolgendo le enoteche regionali di Canelli, Barolo e Canale, nonché le cucine al Castello di Roddi. Si evolve anche il profilo del visitatore: l’età media degli enoturisti si abbassa, cresce l’interesse per il legame tra prodotto e territorio e l’approccio al vino è sempre più consapevole e responsabile. Ne è prova il fatto che, come sottolineato con soddisfazione, non è stata registrata alcuna contravvenzione per stato di ebbrezza durante l’intera manifestazione. Accolta con favore la scelta di distribuire un etilometro portatile con il coupon degustazione. Vinum si conferma manifestazione di punta dell’enoturismo piemontese.
Il ruolo dei Borghi e le novità di format
Meno piazze, un percorso lineare. La rimodulazione degli spazi dell’enoteca a cielo aperto ha risposto anche alle esigenze dei Borghi, pilastri della manifestazione, che grazie allo Street Food di Langa offrono un’esperienza a 360° della qualità dei prodotti locali e permettono di allungare il tempo di godimento delle degustazioni. La scelta di ridurre le piazze – escludendo piazza Rossetti, ad esempio – è stata, tuttavia, principalmente dettata da esigenze economiche e logistiche, ma ha ricevuto riscontri positivi da parte degli espositori e degli esercenti, anche grazie a un lavoro di supporto e ascolto continuo da parte dell’Ente.
Vincoli economici e prospettive future
Una gestione oculata ha permesso di chiudere il bilancio con un piccolo utile (1.387 euro), nonostante i costi crescenti. “Siamo sempre alla ricerca di nuovi partner privati e lavoriamo sul consolidare quelli esistenti”, ha sottolineato Mosca. Dai questionari di gradimento è emerso un sentiment positivo: il 95% dei visitatori tornerà il prossimo anno e l’85% riconosce un impatto positivo sulla comunità locale. Apprezzamento per il coinvolgimento degli studenti di Apro nella manifestazione e per l’iniziativa Vinum Bimbi.
Il rilancio dell’Alba DOC
Si lavora inoltre alla valorizzazione dell’Alba DOC, vino simbolo della città, che – è stato rilevato – meriterebbe una promozione più incisiva. Iberti ha confermato che il tema della riconoscibilità dell’Alba DOC verrà ripreso nei prossimi tavoli di lavoro con le associazioni di categoria. Anche i rapporti con il Consorzio Piemonte Land, partner generoso quest’anno assente, sono in fase di riattivazione, con la speranza che i dati positivi dell’edizione 2024 possano facilitare un nuovo dialogo.
Fiera Internazionale del Tartufo Bianco 2025: la sfida della continuità
Il focus si è poi spostato sulle anticipazioni della 95ª Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, che si svolgerà dal 10 ottobre all’8 dicembre 2025. Il tema scelto è “Profondo Rispetto” e sarà presentato in anteprima nazionale alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano il 9 luglio. Seguirà un evento di piazza ad Alba, con protagonisti i trifolao e le loro associazioni, che trasporterà il pubblico in una “città sonora” allestita nel centro storico, con brindisi finale e apertura straordinaria del MUDET.
Tra le novità più attese, la nuova versione del “Capodanno del Tartufo”, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, si svolgerà ad Alba e vedrà coinvolta l’intera cittadinanza, anche in chiave esperienziale e partecipativa. Confermati i format di successo: cooking show, corsi di cucina, analisi sensoriali, con un nuovo format di aperitivi gourmet da fine novembre, in collaborazione con il Consorzio Vermouth di Torino.
Il Palio si correrà in piazza Cagnasso. La vicesindaca Pasini ha ribadito che il Comune ha recepito le indicazioni della questura: per ragioni di sicurezza, non è possibile allestire in piazza Risorgimento strutture non più conformi. Come d’abitudine, previsti l’Investitura in piazza Risorgimento e il Baccanale. Il Castello di Roddi sarà ancora una volta un punto nevralgico, con i corsi di cucina e le visite guidate, mentre il Palazzo Mostre e Congressi ospiterà nuovamente lo spazio bambini.
Dibattito su rievocazione storica, sicurezza e identità
La discussione ha infine toccato il tema, acceso, della rievocazione storica che quest’anno non sarà proposta. Pasini ha reso noto che le interlocuzioni con il presidente della Giostra delle Cento Torri si sono aperte a gennaio. Ai borghi è stato proposto di tenere la rievocazione nell’arena in piazza Cagnasso – espediente che avrebbe ottimizzato i costi legati al montaggio delle tribune e la fruibilità dell’evento, assicurandone lo svolgimento in sicurezza –, ma dopo un iniziale segnale di assenso, questa soluzione non è stata accolta dai Borghi, che avrebbero preferito la cornice del Duomo.
Il consigliere Bolla ha espresso rammarico per il rinvio della rievocazione, invitando l’Amministrazione a sostenerla direttamente in termini economici, anche per garantire l’accessibilità a tutti i cittadini. Il dibattito si è acceso brevemente, ma è stato ricondotto a un clima di reciproco rispetto e collaborazione, come sottolineato dall’intervento finale sulla questione del consigliere Tripaldi.
Il tartufo come strumento educativo e comunitario
Un elemento fortemente voluto dal nuovo Consiglio di Amministrazione è il potenziamento della formazione nelle scuole: “Il tartufo può diventare un’occasione per educare le nuove generazioni al rispetto del bosco e della biodiversità” ha dichiarato Iberti, che ha annunciato un programma educativo ad hoc destinato a bambini e ragazzi.
Si è rimarcata anche l’efficacia del dialogo con l'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, nella prospettiva di rendere la Fiera un evento “dilatato nello spazio e nel tempo”, con ricadute diffuse sul territorio e una comunicazione di sicuro effetto che inviti i visitatori a “tornare” lungo le oltre nove settimane di eventi.
Un’unica stagione culturale per Alba
“Le cose che funzionano non vanno stravolte, ma implementate” ha concluso Iberti, ricordando che l’Ente Fiera va considerato un emittente culturale e che la sua missione è oggi più che mai quella di accompagnare l’evoluzione del territorio con consapevolezza e innovazione, nel solco della tradizione, creando tra le grandi manifestazioni un filo rosso che colleghi tutta la stagione culturale e turistica albese.
Con la riconferma della certificazione ISO 20121 di gestione sostenibile dell’evento, una programmazione sempre più partecipativa e il coinvolgimento allargato ai territori limitrofi, Alba si prepara a vivere una stagione intensa, all’insegna dell’enogastronomia, dell’accoglienza e dell’identità condivisa.