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Provincia | 15 giugno 2025, 07:07

STORIE DI MONTAGNA 166/ Pietro e un finale speciale: il suo sogno realizzato grazie a noi

Il desiderio di Pietro De Meo, il liutaio di Mondovì, era sentire suonare i suoi violini a un concerto e la magia è successa

STORIE DI MONTAGNA 166/ Pietro e un finale speciale: il suo sogno realizzato grazie a noi

E se ti dicessi che la rubrica Storie di Montagna ha realizzato un sogno?

Qualche tempo fa, grazie alla segnalazione di un’affezionata lettrice, avevo scoperto la storia di Pietro De Meo, un uomo eccezionale che si è riscoperto liutaio a 60 anni e che costruisce violini nel suo garage.

https://www.targatocn.it/2025/04/13/leggi-notizia/argomenti/storie-di-montagna/articolo/storie-di-montagna-159quel-violino-che-suona-in-un-garage.html se ti sei perso l’articolo lo trovi qui.

Alla fine dell’incontro gli avevo chiesto se ci fosse un sogno nel suo cuore e lui mi aveva risposto che, un suo grande desiderio, era quello di poter sentire suonare i suoi violini in un concerto.

Una promessa che tutto subito non sapevo come mantenere, ma dentro di me sapevo che avrei trovato il modo, perché ormai mi sentivo parte di quella storia.

Le parole dell’articolo sono arrivate lontano, come anche i video di Pietro girati per i social e un giorno ho ricevuto una telefonata da Demetra Bertino, una musicista eccezione che aveva letto quella storia scritta tutta di getto e resa pubblica. Qualcosa l’aveva colpita e, anche lei,  voleva far parte di questa storia incredibile.

Da quella telefonata è passato un po’ di tempo, il periodo necessario perché Demetra trovasse l’occasione giusta e la persona giusta con cui condividere questa avventura e così si è unito Andrea, suo zio, con cui regolarmente suona. Due incredibili professionisti che hanno creduto in un progetto e lo hanno reso possibile un evento incredibile.

Si sono trovati tutti a casa di Pietro e con cura hanno provato i suoi violini e ne hanno scelti due. La musica si è liberata nell’aria, tanto che un vicino ha scritto a Pietro i suoi complimenti per quelle note soavi che credeva uscissero dalle sue mani.

I due violini, Philia e Netina sono stati risposti nella custodia, dove da tempo erano in silenzio, e sono partiti per un viaggio e per qualche settimana sono stati i nuovi compagni di musica per Demetra e Andrea. Sono stati coccolati, maneggiati e soprattutto hanno iniziato a suonare e a liberare note soavi fatte nascere da chi, i violini, li suona per mestiere.

Qualche giorno fa, così, mi è arrivato un invito: ore 21 presso il Bosco Delle Acacie (Vesime-AT) si terrà il concerto “Violini in Transito”.

Il sogno si stava realizzando e ieri sera tutto si è avverato. Non mi sarei persa per nulla al mondo quella serata.

In un posto da favola, gestito da Silvia e Fabrizio, persone attente che hanno creato in un luogo magnifico un’associazione dove vengono organizzati eventi culturali, presentazioni di libri e dove si respira ospitalità e accoglienza, ieri sera i violini di Pietro hanno vibrato e liberato la loro vera essenza.

Un teatro immerso nel bosco ha visto i numerosi partecipanti ascoltare prima la musica e poi l’incredibile storia che aveva visto arrivare lì su quel piccolo palco: un ferroviere in pensione capace di diventare un grande liutaio, due eccezionali violinisti e una cacciatrice di storie.

Pietro era commosso e le sue parole sul palco hanno fatto emozionare tutti. So che avrebbe voluto raccontare di più, ma era una grande serata, quella serata che resterà nella sua memoria per sempre.

Io ero felice e ancora più contenta di avere iniziato questa avventura fatta di parole, di storie di persone comuni che hanno qualcosa di incredibile da far conoscere al mondo.

La serata si è conclusa con un momento di festa in cui, i numerosi partecipanti, non si sono sentiti solo degli spettatori, ma hanno capito di fare parte di un grande sogno.

Quando le luci si sono spente i violini di Pietro sono stati riposti nella loro custodia e sono tornati al loro silenzio. Ormai avevano fatto sentire la loro voce al mondo e con orgoglio e felicità,  sono tornati nelle mani del liutaio che li aveva costruiti. Sono tornati nel garage dove tutto è cominciato.

Ho voluto raccontare questa storia perché vorrei che il mondo potesse capire che esistono ancora cose belle, che si può continuare a sognare perché i sogni possono diventare realtà. Abbiamo tutti bisogno di storie belle e questa rubrica vuole raccontarle trasmettendo ai lettori quella positività e quella speranza che spesso non troviamo più perché sopraffatti dalle difficoltà della vita.

La prossima settimana torna la rubrica di sempre, ma oggi era giusto che chi legge le mie storie sapesse quando possono arrivare lontano!

Cinzia Dutto, scrittrice cuneese,  ama definirsi una cacciatrice di storie, racconta di storie persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere.

Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari.

Cinzia ha un profilo instagram https://www.instagram.com/cinzia_dutto_fanny e un sito dove puoi trovare il riferimento a tutte le sue pubblicazioni www.cinziadutto.com

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