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Attualità | 24 maggio 2025, 07:00

Ad Alba la prima lavanderia per i poveri intitolata a Leone XIV. Il direttore della Caritas diocesana Don Mario Merotta: “È il cuore della nostra missione”

Un dono del Vaticano per le persone senza fissa dimora del Centro di Prima Accoglienza. A inaugurala ci sarà il cardinale Krajewski, elemosiniere del Papa

Ad Alba la prima lavanderia per i poveri intitolata a Leone XIV.  Il direttore della Caritas  diocesana Don Mario Merotta: “È il cuore della nostra missione”

Nel cuore operativo della Caritas di Alba, tra turni, pasti e storie che si intrecciano, sta prendendo forma qualcosa che assomiglia molto a un simbolo. È una lavanderia – sì – ma anche una soglia, un gesto, una possibilità. Si chiamerà “Papa Leone XIV” e aprirà tra poche settimane al Centro di Prima Accoglienza di via Pola, con una presenza speciale: il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Leone XIV. Ne parliamo con Don Mario Merotta, che guida la Caritas albese nel suo impegno quotidiano.

La  lavanderia è un’iniziativa piccola solo in apparenza.
“Esatto. È uno spazio essenziale per chi vive in strada: poter lavare e asciugare i propri vestiti significa sentirsi di nuovo persona. La chiameremo ‘Lavanderia Papa Leone XIV’ ed è un dono concreto del cardinale Krajewski, che sarà qui ad Alba per inaugurarla. È un gesto che profuma di Vangelo, di cura, di intimità rispettata. E in occasione dell’apertura verranno anche regalati dei detersivi, per facilitare da subito l’utilizzo del servizio.”

Sarà lui stesso a inaugurare lo spazio?
“Sì. La visita del cardinale, elemosiniere del nuovo Pontefice, è per noi un segno potente. Krajewski incarna la carità concreta della Chiesa, quella che non resta nei libri ma si fa gesto, pane, sapone. La sua presenza valorizza il lavoro che ogni giorno portiamo avanti sul territorio”.

Ci sono altri interventi in corso al centro di prima accoglienza?
“Siamo in una fase di rodaggio: abbiamo appena trasferito e attivato la nuova cucina della mensa, stiamo allestendo una stanza in più nel dormitorio e preparando tecnicamente lo spazio lavanderia. Vogliamo che tutto sia pronto e funzionante prima dell’inaugurazione. Serviranno ancora alcune settimane”.

Nel frattempo, è attiva anche la vostra campagna per il 5x1000.
“Per la prima volta, come Fondazione Caritas Diocesana Albese ETS, possiamo riceverlo. È una possibilità concreta per sostenere i nostri servizi: la mensa, l’emporio solidale, i centri di ascolto, il dormitorio. Il codice fiscale è 90063310040. Sul sito caritasalbese.it si trovano tutte le informazioni. Una firma fa la differenza.”

L’8x1000 resta un’altra colonna portante.
“Certo. Ogni anno la Diocesi di Alba investe circa 500.000 euro in carità, distribuiti tra noi, le parrocchie, le associazioni. È un fiume di solidarietà che permette di far funzionare tutto questo. Finché ci sarà, molte vite potranno contare su un aiuto concreto”.

Oltre alla lavanderia, quali progetti attendono l’estate?
“Sabato 14 giugno organizziamo una raccolta alimentare nei punti vendita Dimar. A luglio, invece, partirà un campo estivo sul tema del caporalato, in collaborazione con i giovani scalabriniani: sono ragazzi e ragazze provenienti da più Paesi, cresciuti nella spiritualità scalabriniana e formati per vivere l’accoglienza come missione. Lavoreremo tra Cuneo, Saluzzo e Alba, per incontrare e comprendere le fragilità legate allo sfruttamento. E prosegue anche il progetto ‘Adotta un prodotto’, che ha visto scuole, aziende e associazioni del territorio attivare punti di raccolta per beni alimentari e per l’igiene da destinare all’emporio della solidarietà. Infine, stiamo valutando l’adesione a un progetto di Caritas Italiana che si chiama Corridoi Umanitari, per accogliere nel nostro territorio alcune famiglie cristiane provenienti dal Medio Oriente. Sarà un percorso di lungo periodo, fatto di accoglienza, istruzione, formazione e integrazione. La nostra Caritas si sta aprendo anche a mondi finora inesplorati.”

Daniele Vaira

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