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Attualità | 23 maggio 2025, 08:29

Tagli sulle manutenzioni delle provinciali, Robaldo e Antoniotti: "Chiediamo al Governo un'inversione di rotta"

Il presidente provinciale ha inviato una comunicazione ai Sindaci del territorio, ai rappresentanti cuneesi eletti al Parlamento ed in Regione

Luca Robaldo

Luca Robaldo

Lo scorso 15 maggio il Presidente della Provincia ha partecipato a Roma all’Assemblea dei Presidenti delle Province, convocata per definire la piattaforma politica e programmatica dell’Associazione.
Nel corso della riunione è stato dato un particolare risalto alla sicurezza delle strade provinciali, messa a rischio dai pesanti tagli imposti dalla Legge di Bilancio e dal decreto Milleproroghe ai fondi assegnati alle Province per interventi di efficientamento e manutenzione.

Al livello nazionale è previsto infatti un taglio di 385 milioni, pari al 70% dei fondi a disposizione, per quanto riguarda gli investimenti degli anni 2025 e 2026, che coinvolgono cantieri già progettati e concordati. Ulteriori riduzioni, pari al 50% del totale delle risorse, sono preventivate anche per le annualità successive fino al 2036, con un ammanco complessivo di 1,7 miliardi che di sicuro avrà ripercussioni sulla messa in sicurezza delle strade di competenza delle Province italiane.

Preoccupata per questa situazione, l’Assemblea dei Presidenti delle Province italiane ha dato mandato al Presidente Gandolfi di sollecitare l’apertura di un tavolo di crisi con il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, finalizzato a reperire i fondi mancanti per le annualità 2025 e 2026 e consentire così la realizzazione di tutti gli interventi di messa in sicurezza già programmati.

Per quanto concerne nello specifico la Provincia di Cuneo, dei 9.908.976 euro assegnati per le annualità 2025 e 2026 ne sono stati tagliati 6.936.283, per cui ne rimangono solo 2.972.692,80: il Presidente aveva già provveduto a firmare gli atti che individuavano i primi interventi del 2025, con un investimento pari a circa 1,7 milioni di euro per ognuno dei quattro reparti, destinato a un drastico ridimensionamento. Ad essere in dubbio risultano anche le asfaltature già programmate per il passaggio della Vuelta nei mesi estivi del 2025.

Se si analizzano poi le annualità dal 2025 al 2028, le risorse tagliate raggiungono gli 11.890.771, dimezzando di fatto gli importi inizialmente previsti. Tutti questi ammanchi compromettono in modo irreparabile la realizzazione di interventi per cui sono in corso o addirittura già conclusi sia lo studio di fattibilità che la progettazione esecutiva.

Ieri, giovedì 22 maggio, il Presidente della Provincia ha scritto a tutti i 247 Sindaci della Granda per informarli sulla situazione, così grave da rendere enormemente difficoltoso qualsivoglia intervento nell’ambito della sicurezza stradale, con particolare riferimento alle bitumature, sottolineando l’enorme difficoltà per l’Ente ad attendere ad una delle attività che è chiamato a svolgere.

Ulteriori due missive sono quindi state indirizzate ai 4 rappresentanti cuneesi eletti al Parlamento ed in Regione Piemonte, al Presidente e ai Consiglieri afferenti al territorio provinciale, perché possano sensibilizzare in proposito il Governo, evidenziando le gravi ripercussioni che si profilano per il territorio stesso e per i cittadini.

"Abbiamo rivolto un appello ai rappresentati del cuneese eletti al Senato, alla Camera ed in Regione perché siamo certi che, attraverso la loro interlocuzione, il Ministero delle Infrastrutture potrà tornare sui suoi passi: è così che intendiamo affrontare questo taglio che, se restasse così com'è, ci impedirebbe di intervenire col piano di asfaltatura che avevamo non solo già approntato ma addirittura deliberato" - dichiarano il presidente della Provincia, Luca Robaldo e il vice Massimo Antoniotti -. Ciò che più ci rammarica è che, attraverso la presa di posizione dell'Unione delle Province d'Italia dello scorso dicembre, eravamo riusciti ad mantenere queste risorse e oggi, invece, ci troviamo nuovamente a combattere per ottenerle. Ed è questo che ha unito tutti i Presidenti delle Province italiane, indipendentemente dall'appartenenza politica, nel richiedere al Governo una inversione di rotta.
Non è una questione di destra, di sinistra o di centro e facciamo affidamento sui rappresentanti eletti in ogni formazione perché sappiamo che la loro sensibilità va al di là dei partiti: asfaltare una strada, manutenere una rotonda, illuminare un incrocio sono interventi che non hanno coloriture politiche ma rappresentano soltanto l'espletamento di un servizio nei confronti dei cittadini.

Da parte della Provincia di Cuneo e delle Province piemontesi, quindi, nessuna polemica ma una forte e determinata richiesta affinché vengano ristorate le risorse oggetto del taglio e garantiti gli investimenti che solo questi Enti intermedi sono in grado di garantire. E, in questo senso, apprezziamo quanto ha spiegato il Presidente di UPI, Gandolfi, dopo avere incontro la Presidente Meloni: con la conversione in legge del DL Infrastrutture il Governo si impegni a erogare le risorse".

redazione

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