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Eventi | 21 maggio 2025, 17:00

A Santo Stefano Belbo torna il Pavese Festival, tra "mari proibiti e coste barbariche"

Appuntamento da lunedì 23 a domenica 29 giugno. Ospiti Paola Turci, Neri Marcorè, Luca Barbarossa, Roberto Mercadini, Francesco Bianconi e Andrea Bosca

A Santo Stefano Belbo torna il Pavese Festival, tra "mari proibiti e coste barbariche"

Per la sua venticinquesima edizione il Pavese Festival anticipa all’inizio dell’estate il consueto appuntamento con la letteratura e lo spettacolo dal vivo tra le colline di Cesare Pavese: la manifestazione si svolgerà infatti da lunedì 23 a domenica 29 giugno a Santo Stefano Belbo, per proseguire poi fino all’autunno con un ricco programma di date off sul territorio e nel resto d’Italia, con eventi già in programma a Ivrea, in collaborazione con La grande invasione, a Milano, con La Casa della Poesia, a Maratea, con l’Associazione Lu.Pa. e a Brancaleone, con Paesi Tuoi Festival. Con il Pavese Festival torna anche il Premio Pavese Musica, che per la sua seconda edizione verrà assegnato a Paolo Conte durante la settimana del festival (data da confermare). 

«Il Pavese Festival festeggia quest’anno il 25esimo compleanno - dichiara Laura Capra, presidente della Fondazione Cesare Pavese e sindaca di Santo Stefano Belbo - 25 anni di cultura e partecipazione che hanno visto il Festival cambiare e adeguarsi alle necessità del nostro territorio e del pubblico in un cammino che anno dopo anno ha saputo unire cultura, memoria e visione. Il Pavese Festival oggi è un evento di comunità, di territorio, di rete e questa edizione sarà un’occasione per rilanciare il nostro impegno: quello di fare di Santo Stefano Belbo non solo un luogo della memoria, ma un laboratorio culturale contemporaneo, capace di guardare lontano, partendo dalle proprie radici».

Un percorso sottolineato anche dall’assessore alla Cultura, Sport e Turismo della Regione Piemonte Marina Chiarelli, che dichiara: «Il Pavese Festival prosegue il suo percorso donando cultura e allo stesso tempo senso del territorio. Un percorso arrivato lontano fino a questa edizione che è la 25esima e che porta dietro di sé anche le iniziative Off e altri eventi collegati. In quei giorni la città diventerà un luogo di festa e allo stesso tempo riflessione. Rappresentare Cesare Pavese nella storia vuol dire raccontare il pensiero e l’eredità culturale di una delle voci più profonde e significative della letteratura italiana del Novecento. In un tempo in cui è urgente ritrovare il senso delle parole, delle radici e del dialogo tra le generazioni, come Regione Piemonte siamo felici di sostenere economicamente questo Festival, certi che continuerà il suo percorso anche nei prossimi anni».

Una rilevanza che viene riconosciuta anche dal presidente di Fondazione CRC, Mauro Gola, che in proposito dichiara: «La cultura è elemento strategico per costruire comunità coese, vivaci e consapevoli. Il Pavese Festival rappresenta un evento culturale riconosciuto e atteso, non solo in provincia di Cuneo, capace di portare a Santo Stefano Belbo ospiti e testimoni di grande valore e di coinvolgere tanti pubblici differenti. Per questi motivi, la Fondazione CRC conferma il proprio sostegno al Festival, con l’obiettivo di farlo ulteriormente crescere, innovando e arricchendo di anno in anno il programma e le iniziative promosse».

L’importanza della manifestazione è riconosciuta anche da Tino Cornaglia, presidente di Banca d’Alba che conferma il sostegno alla rassegna: «Anche quest’anno Banca d’Alba è partner del Pavese Festival, una manifestazione che ha ormai un respiro internazionale e contribuisce a valorizzare l’immensa figura dello scrittore e il nostro meraviglioso territorio»

Il tema scelto per quest’edizione - Mari proibiti e coste barbariche - riprende una frase del primo capitolo di Moby Dick ("...quanto a me, io sono tormentato dalla smania sempiterna per le cose lontane. Mi piace navigare mari proibiti e approdare su coste barbariche"), che Cesare Pavese tradusse poco più che ventenne. Un titolo che offre l'occasione di esplorare i temi del viaggio, reale e metaforico, del superamento dei confini, della ricerca costante e della tensione verso l’oltre e l’altrove, spaziando dalla letteratura americana alla traduzione, dall'innovazione culturale alle nuove frontiere della divulgazione, dall'arte contemporanea all'attualità. Questi i temi e gli ambiti che verranno toccati dai tanti eventi che compongono il programma di questa edizione: spettacoli, presentazioni di libri - con un’attenzione particolare all’editoria indipendente - talk, mostre, laboratori per adulti e bambini.

Ancora una volta, la realizzazione dell’immagine guida è stata affidata all’artista e grafico torinese Francesco Lopomo, che in continuità con le due passate edizioni prosegue la sua esplorazione dell’universo letterario di Cesare Pavese, immaginato prima ragazzo, poi scrittore e ora capitano, ma sempre con lo sguardo rivolto all’orizzonte. 

«Quante volte abbiamo avuto davanti agli occhi dei mari proibiti e delle coste barbariche? Ogni stagione della vita mette davanti al nostro cammino desideri paurosi e sogni inconfessabili spingendoci a trovare la forza di superare quei marosi per approdare a una 

nuova fase del nostro viaggio esistenziale. Con l’edizione 2025 del Pavese Festival - dichiara Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese - celebriamo il dialogo dell’uomo con l’ignoto, che sia fuori o dentro di sé, che Pavese indaga usando l’eterna lotta tra il Capitano Achab e il leviatano, Moby Dick. Il ragazzo dipinto da Francesco Lopomo per il Festival 2023 si è fatto adulto e, dopo essersi messo di fronte alla collina di Moncucco nell’edizione dello scorso anno, è oggi alla prua di un vascello, solcando un mare proibito verso una costa barbarica, ignota ma, confidiamo, bellissima. Sono i mari che il Pavese Festival ha solcato in questi 25 anni, spesso turbolenti, mai calmi ma sempre vivi e ricchi di insegnamenti e consapevolezze che hanno fatto dell’appuntamento pavesiano una manifestazione matura in grado di entrare in dialogo con il proprio pubblico e con gli artisti, quest’anno più che mai chiamati a confrontarsi con il tema dell’edizione. Più di 50 appuntamenti tra spettacoli, film, talk, presentazioni di libri e laboratori per tutte le età animeranno il centro storico di Santo Stefano Belbo: quei quattro tetti che conobbe Pavese e che sempre restano ad aspettarti. È la grandezza della letteratura di Pavese e di un Festival che a quella letteratura tende come a un mare proibito e a una costa barbarica».

Quest’anno, infatti, il borgo vecchio del paese - tra Piazza Ciriotti, sede della Fondazione Cesare Pavese, e Via Marconi - sarà il fulcro attorno cui ruoterà gran parte del programma del festival con eventi e attività che si susseguiranno nella chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo, nel chiostro della biblioteca civica, all’aperto e nei cortili. Per l’occasione, grazie alla collaborazione con la Cooperativa Libraria La Torre di Alba, la biblioteca ragazzi che affaccia sulla piazza sarà trasformata nella Libreria che non c’è, dove si potranno acquistare i libri delle case editrici e degli autori ospiti. Torna infatti anche quest’anno l’appuntamento con Dieci piccoli editori, la festa dell’editoria indipendente lanciata la scorsa edizione del festival. 

Dopo la Conferenza stampa di mercoledì 21 maggio al Grattacielo della Regione Piemonte di Torino, il Festival verrà presentato martedì 24 giugno alle 16 nella sede di Confindustria Cuneo.

comunicato stampa

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