Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,31-35).
Oggi, 18 maggio 2025, la Chiesa giunge alla V Domenica di Pasqua (Anno C, colore liturgico bianco).
A commentare il Vangelo della Santa Messa è don Pierluigi Cerutti, sacerdote salesiano di Bra.
Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.
Eccolo, il commento.
Nel tempo pasquale le letture sono scelte per farci fare un cammino, per farci conoscere l’amore di Dio, per insegnarci a conoscerlo e riconoscerlo al giorno d’oggi. Per questo motivo ripercorriamo il cammino dei discepoli che sono dovuti passare dalla conoscenza di Gesù terreno a quella di Gesù risorto.
Come cambiano i sensi? Come cambia il Suo modo di presentarsi? Ci guidano in questo percorso letture scelte dal libro degli Atti degli apostoli, dall’Apocalisse di san Giovanni Apostolo e dal Vangelo secondo Giovanni.
In ogni domenica un filo tematico lega le letture scelte, mi pare di poter affermare che in questa quinta domenica di Pasqua tale tema sia l’affermarsi del Regno di Dio. Questo Regno, inaugurato da Gesù con la sua Risurrezione, è un regno i cui confini sono segnati dall’amore. Il confine di questo regno non è una linea su una mappa geografica, ma una scelta del cuore! Chi accoglie e segue la legge dell’amore, praticandola secondo l’esempio di Gesù è lui stesso Regno di Dio.
L’amore reciproco è il distintivo di coloro che sono discepoli del Signore, che sono le Sue pecore, che abitano il Suo regno. L’immagine della Santa Gerusalemme che scende dal cielo rappresenta proprio il fatto che la legge dell’amore rende il mondo un paradiso, un posto dove l’amore che è in Dio si rende visibile.
Sant’Ireneo diceva: «La gloria di Dio è l’uomo vivente» e ci insegna a capire che l’uomo vivente è chi vive la carità; ecco perché Gesù parla di gloria proprio nel discorso con cui prepara gli apostoli alla Sua passione.
Come Gesù, anche noi «Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni» (At 14, 22), perché fare spazio all’amore significa fare spazio agli altri e alla verità. In Gesù ne vediamo il prezzo in termini terreni.
La buona notizia della Risurrezione ci conferma che quando viviamo l’amore siamo già nel Regno di Dio e siamo già nella vita eterna (anche se non siamo ancora scritti su una lapide).