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Attualità | 14 maggio 2025, 07:14

A Treiso il progetto per ricordare Don Flori: un percorso di memoria tra paesaggio, educazione e comunità

Quattro tappe per ripercorrere l’impegno del parroco che ha segnato la storia del paese. Iniziativa promossa dal Comune, sulle orme di un’eredità ancora viva

Il progetto è stato presentato a Treiso

Il progetto è stato presentato a Treiso

Treiso si prepara a celebrare la memoria di una figura che ha segnato profondamente la vita spirituale, educativa e sociale del paese: Don Giuseppe Flori. A quasi vent’anni dalla sua scomparsa, la comunità ha deciso di ricordarlo con un progetto concreto, diffuso e condiviso, che ne custodisca l’eredità.

Figura di riferimento nella storia recente del paese, Don Flori seppe coniugare rigore e visione, fede e innovazione. Le sue scelte, spesso coraggiose per l’epoca, lasciarono un segno profondo nella vita comunitaria. Dalle compagnie teatrali miste ai campeggi educativi, dalle cantorie  all’attenzione instancabile per i giovani: le sue iniziative furono il motore di un cambiamento silenzioso ma concreto.

Tra le tante azioni a favore dei ragazzi, Don Flori si distinse per il suo impegno nella scolarizzazione dei giovani di Treiso e dei paesi limitrofi. Già nel 1959, quando il Comune era ancora frazione di Barbaresco, organizzò un trasporto quotidiano verso la Scuola di avviamento di Alba utilizzando una Lancia Ardea donata per il suo onomastico. Col tempo, passò a una Seicento multipla e poi a un pulmino 850, per far fronte alla crescita del numero di studenti. Un servizio che gestì personalmente per circa vent’anni, fino all’arrivo del trasporto pubblico.

Il suo operato fu fondamentale anche per la costruzione di servizi essenziali: realizzò la canonica, ospitandovi l’ufficio postale, l’asilo, il salone parrocchiale. Fondò il gruppo Avis di Treiso e Trezzo Tinella, diede vita alla prima Pro loco, organizzò sagre e sfilate, avviò una compagnia teatrale, insegnò musica a tanti giovani per animare la liturgia e i momenti di festa. Portava i ragazzi in campeggi spartani nella pineta di Spotorno e dirigeva le corali parrocchiali di Treiso e Tre Stelle.

Per questo e molto altro, Don Flori sarà ricordato non con un semplice monumento, ma attraverso un percorso che sappia evocare la sua presenza viva e fertile.

Presentato ufficialmente nel Centro Culturale Don Flori, il progetto "Sulle orme di Don Flori" è stato ideato dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’associazione "Don Flori maestro di vita" e grazie al contributo di Banca d’Alba.

Come spiega il sindaco Andrea Pionzo: “Questo progetto nasce dalla volontà di rendere onore a un uomo che ha dato tutto sé stesso alla nostra comunità. Vogliamo che le nuove generazioni conoscano chi è stato Don Flori non solo attraverso i racconti, ma percorrendo i luoghi che hanno testimoniato il suo impegno, la sua fede, il suo amore per Treiso. Crediamo che il modo migliore per ricordarlo sia costruire qualcosa di utile e bello, in continuità con la sua visione concreta e profonda della vita.”

Per onorare l’eredità morale e civile di Don Giuseppe Flori, prende dunque forma un percorso a quattro tappe che attraverserà il paese, fisicamente e simbolicamente. L’iniziativa, promossa dal Comune e sostenuta dalla comunità locale, vuole rendere visibile e tangibile il valore lasciato da un uomo che ha fatto della cura dei giovani, della fede, dell’educazione e della socialità la sua missione.

Il percorso collegherà il centro di Treiso con punti panoramici e luoghi evocativi, da vivere a piedi o in bicicletta. Sarà un itinerario fatto di memoria e paesaggio, pensato per generare conoscenza e bellezza, sulle tracce dei principi che guidarono Don Flori.

Una delle tappe sarà un anfiteatro naturale sulla strada tra Tre Stelle e il Capoluogo, dove poter organizzare piccoli spettacoli e concerti, in uno spazio che celebra le arti con vista sulle Langhe, evocando la passione di Don Flori per il teatro e la musica.

Un’altra tappa, pensata per la crescita e la socialità, sarà una palestrina di legno in prossimità della scuola, della chiesa e della canonica, luoghi dove si concretizzava l’impegno educativo del parroco. Sarà un punto di gioco, formazione e interazione per i bambini e le famiglie.

Nel cortile tra il Municipio e la chiesa dei Battuti, sorgerà una Rosa dei Venti scolpita, a partire da un rosone già esistente, come simbolo della fede intesa da Don Flori come bussola per orientarsi nella vita. Un’opera da leggere e attraversare.

Infine, un punto dedicato alla socialità, presso il salone parrocchiale da lui voluto, ospiterà installazioni, immagini e parole in grado di raccontare il suo instancabile lavoro comunitario.

Daniele Vaira

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