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Attualità | 09 maggio 2025, 16:12

Oltre 1 milione per l'autonomia abitativa e la cura a domicilio di disabili e anziani: la sfida del Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe e Roero

La domiciliarità passa da domotica e digitalizzazione: "La casa è il primo presidio sociale"

Il direttore del Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe Roero, Marco Bertoluzzo

Il direttore del Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe Roero, Marco Bertoluzzo

Vivere in autonomia, anche con una disabilità. Restare nella propria casa da anziani, senza rinunciare a sicurezza e socialità. Ricevere un supporto quotidiano, concreto, vicino. È questa la direzione dei progetti 2024 del Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe Roero, che ha destinato oltre 620mila euro per interventi abitativi e domiciliari, grazie anche alle risorse del PNRR.

A Piana Biglini, quartiere complesso di Alba, nove persone con disabilità vivono oggi in un alloggio condiviso e ristrutturato, con una supervisione educativa leggera. Il progetto, finanziato con 536.000 euro, promuove l’autonomia, la gestione della casa, la possibilità di avviare tirocini o percorsi lavorativi. “È un modo nuovo di intendere l’intervento sociale: non più solo assistenza, ma accompagnamento alla vita quotidiana”, spiega il direttore Marco Bertoluzzo.

Nello stesso orizzonte si colloca anche il progetto A.P.E. – Autismo, Prossimità, Educazione, sostenuto con 80.000 euro. L’iniziativa prevede un alloggio pensato per le difficoltà comunicative, percorsi educativi individuali e di gruppo, una scuola di autonomia, uno sportello per la valutazione funzionale e attività di formazione per insegnanti e genitori. “L’obiettivo è costruire autonomia e sostegno relazionale anche nei casi più complessi”, aggiunge Bertoluzzo.

Sul fronte degli anziani, il Consorzio ha attivato percorsi domiciliari grazie a 279.500 euro stanziati dal PNRR: operatori socio-sanitari, fisioterapisti e infermieri sono affiancati da soluzioni tecnologiche come sensori di sicurezza, luci automatiche, elettrodomestici adattati e totem per il collegamento da remoto. “Accompagnare un anziano non significa spostarlo, ma aiutarlo a vivere meglio dove è”.

Infine, 207.000 euro sono stati investiti nella facilitazione digitale, con sportelli attivi in diversi comuni per aiutare cittadini fragili a usare lo SPID, accedere alla sanità online e gestire strumenti digitali.

“Tutti questi interventi hanno un filo comune: la prossimità. Si lavora sulla casa, sui legami, sul quotidiano. L’operatore sociale non è più chi fa tutto, ma chi regge e costruisce una rete”, conclude Bertoluzzo.

d.v.

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