Vivere in autonomia, anche con una disabilità. Restare nella propria casa da anziani, senza rinunciare a sicurezza e socialità. Ricevere un supporto quotidiano, concreto, vicino. È questa la direzione dei progetti 2024 del Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe Roero, che ha destinato oltre 620mila euro per interventi abitativi e domiciliari, grazie anche alle risorse del PNRR.
A Piana Biglini, quartiere complesso di Alba, nove persone con disabilità vivono oggi in un alloggio condiviso e ristrutturato, con una supervisione educativa leggera. Il progetto, finanziato con 536.000 euro, promuove l’autonomia, la gestione della casa, la possibilità di avviare tirocini o percorsi lavorativi. “È un modo nuovo di intendere l’intervento sociale: non più solo assistenza, ma accompagnamento alla vita quotidiana”, spiega il direttore Marco Bertoluzzo.
Nello stesso orizzonte si colloca anche il progetto A.P.E. – Autismo, Prossimità, Educazione, sostenuto con 80.000 euro. L’iniziativa prevede un alloggio pensato per le difficoltà comunicative, percorsi educativi individuali e di gruppo, una scuola di autonomia, uno sportello per la valutazione funzionale e attività di formazione per insegnanti e genitori. “L’obiettivo è costruire autonomia e sostegno relazionale anche nei casi più complessi”, aggiunge Bertoluzzo.
Sul fronte degli anziani, il Consorzio ha attivato percorsi domiciliari grazie a 279.500 euro stanziati dal PNRR: operatori socio-sanitari, fisioterapisti e infermieri sono affiancati da soluzioni tecnologiche come sensori di sicurezza, luci automatiche, elettrodomestici adattati e totem per il collegamento da remoto. “Accompagnare un anziano non significa spostarlo, ma aiutarlo a vivere meglio dove è”.
Infine, 207.000 euro sono stati investiti nella facilitazione digitale, con sportelli attivi in diversi comuni per aiutare cittadini fragili a usare lo SPID, accedere alla sanità online e gestire strumenti digitali.
“Tutti questi interventi hanno un filo comune: la prossimità. Si lavora sulla casa, sui legami, sul quotidiano. L’operatore sociale non è più chi fa tutto, ma chi regge e costruisce una rete”, conclude Bertoluzzo.