“La pace sia con tutti voi!”, con questo messaggio, che racchiude il tempo liturgico pasquale e l'appello al cessate il fuoco delle tante guerre nel mondo, il neo papa Leone XIV si è presentato al mondo e a una piazza San Pietro gremita e acclamante.
Ieri pochi minuti dopo le 18 la fumata bianca e circa un'ora d'ora dopo era affacciato con evidente emozione e commozione sul volto. Robert Francis Prevost sul balcone a braccia aperte e alte, pronto ad accogliere l'intero mondo cattolico, ha benedetto la folla. Primo statunitense a ricoprire la carica, una scelta del Conclave che ha sorpreso anche i più ben informati.
L'evento per un momento ha fermato il mondo. Non sono tardati i vari messaggi di congratulazioni, tra i primi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e persino il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Putin e Zelensky. Tutti i leader impegnati nei conflitti per qualche istante hanno reso omaggio al nuovo papa.
Nel suo primo discorso il nuovo Pontefice ha auspicato al dialogo e alla costruzione di ponti, un segnale di continuità con il pontificato di Bergoglio, che ha più volte citato. La scelta del nome, Leone XIV, è un chiaro richiamo alla Dottrina sociale della Chiesa e alla sua provenienza agostiniana, che rivolge l'attenzione ai lavoratori e all'intelligenza artificiale.
Anche le istituzioni regionali e locali, dal governatore Cirio alla sindaca di Cuneo Manassero, si sono affrettate a commentare l'elezione del nuovo papa.
“Certamente la sua elezione ci ha sorpresi tutti – commenta monsignor Piero Delbosco, vescovo della diocesi Cuneo-Fossano -. Ci ha dato testimonianza che i cardinali sono molto uniti e tutte quella voci di divisioni interne sono state così smentite, hanno certamente lavorato per il bene della Chiesa e il Papa vi si inserisce. Ci ha dato il suo programma in sintesi di lavoro di pontificato con l'augurio pasquale di pace e l'impegno che dobbiamo avere nel costruite dei ponti. Gli siamo particolarmente vicini perché avrà bisogno del nostro affetto sincero. Dio scrive sempre diritto nonostante le nostre righe storte e se ci ha donato questo Papa è perché abbiamo bisogno di lui. Lasciamolo fare. L'affetto dimostrato in piazza San Pietro e nelle singole comunità, è significativo. Ieri sera durante una mia celebrazione a Cussanio, alla fine della predica c'è stato un applauso spontaneo e sentito alla notizia. Lo conosceremo e ci guiderà. La sua esperienza è notevole e tocca noi lasciarci guidare con umiltà”.
La prossima apparizione del nuovo papa sarà domenica 11 maggio per la celebrazione dell'Angelus, sempre in piazza San Pietro a Roma.