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Curiosità | 08 maggio 2025, 12:30

Lapo Elkann (come Totò) militare a Cuneo: “Orgoglioso mortaista del battaglione Alpini Saluzzo”

Nell’intervista che Massimo Massenzio ha realizzato per Corriere Torino il celebre imprenditore ricorda la “naja” 1999-2000, fatta (anche) a Cuneo nell’ex caserma Vian

Lapo Elkann - foto: Adnkronoss

Lapo Elkann - foto: Adnkronoss

Non solo Totò. Anche l’imprenditore Lapo Elkann, come il Principe della Risata (che la celebre battuta abbia o meno un fondo di verità non ha, ormai, alcuna importanza oggettiva), ha “fatto il militare a Cuneo”, tra il 1999 e il 2000 e nelle fila degli Alpini. Gli stessi che in questi giorni e fino a domenica 11 maggio saranno riuniti a Biella per celebrare la propria 96esima Adunata nazionale.

A intervistare il rampollo figlio di Margherita Agnelli il giornalista Massimo Massenzio – tra l’altro suo compagno di “naja”, e quindi anche lui ospite della nostra città capoluogo per quel periodo – sul Corriere Torino. Che sottolinea come Elkann – scartato per i tatuaggi alla prima visita - fosse mortaista e parte del secondo reggimento, battaglione Alpini Saluzzo, 106esima compagnia: tra l’esperienza del Car a Belluno e quella nel gruppo sciatori della Taurinense a Bousson è passato per la caserma “Ignazio Vian” di Cuneo.

Un’esperienza della quale riconosce gli aspetti complessi - “Qualcuno mi ha preso di mira, c’era un sottufficiale che mi chiamava ‘agnellino’, ho dovuto imparare a farmi rispettare, ma ci sono riuscito” ha detto a Massenzio – ma che ricorda con orgoglio e gratitudine: “All’epoca non mi conosceva praticamente nessuno e in pochi associavano il mio cognome a quello degli Agnelli. Nei primi mesi di naja è stato così ed è stato un vantaggio. Potevo essere uno come tutti gli altri. Poi la voce si è sparsa e non è stato più lo stesso”.

Fu una grande lezione di vita, la naja ti insegna tanto, le differenze non esistono e a me ha permesso di crescere – si legge ancora nell’intervista -. Non ero il figlio di qualcuno o il nipote di qualcun altro. Ero Lapo e basta, con i miei difetti e i miei pregi. Ci sono stati momenti più duri, ma la vita è come l’oceano: un giorno c’è un’onda piccola, un altro grande, e tu devi imparare a surfarci sopra. E anche le cose che non mi sono piaciute mi hanno fatto diventare più forte”.

Su due cose Elkann non ha dubbi: rifarebbe l’esperienza cuneese. E non si perderà la prossima Adunata nazionale: “Sarà una festa bellissima, per tutti”.

redazione

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