Qual è lo stato dell’arte dell’economia cuneese? Quanto hanno inciso sulla produttività locale le turbolenze dei mercati a causa del perdurare dei conflitti internazionali? Esistono prospettive positive per il nuovo anno?
A tracciare un panorama esaustivo su presente e futuro dell’imprenditoria della Granda è il presidente di Confartigianato Imprese Cuneo e della Camera di Commercio di Cuneo Luca Crosetto.
Presidente Crosetto, facendo un bilancio di questo anno appena trascorso, come vede l’economia del nostro territorio?
Nonostante la situazione attuale non sia certamente omogenea, ma disseminata di luci ed ombre, nel complesso mi sento di dire che il 2024 è stato un anno positivo. Lo confermano i dati che trimestralmente vengono comunicati dall’Ente camerale, nei quali si indicano valori in crescita soprattutto per le imprese che operano sui mercati esteri, in controtendenza con altre aree del Piemonte e in generale del nostro Paese. La nostra Provincia ha continuato ad investire, creando quei percorsi di sviluppo che da sempre contraddistinguono i nostri imprenditori, piccoli o grandi che siano, sottolineandone il forte legame con il territorio e la volontà di proseguire il proprio lavoro nella terra di origine. A tal proposito, speriamo che alcune proposte emerse durante la compilazione dell’ultima manovra finanziaria possano permettere alle imprese di guardare con maggiore attenzione e lungimiranza a quelli che dovranno essere i nuovi investimenti per il 2025.
Recentemente, nell’Assemblea generale di Confartigianato Imprese è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella citando l’art. 45 della Costituzione Italiana che fa riferimento alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato. Com’è attualmente lo stato di salute del comparto? E quanto è ancora attrattivo per le nuove generazioni?
Beh, innanzitutto è stato premiante il passaggio che il presidente Mattarella ha fatto nell’Assemblea nazionale della nostra Associazione. È la prima volta che un presidente nazionale si affacciava alla nostra assise. Nel suo intervento ha in particolare approfondito la tematica dei giovani e della formazione, argomenti molto cari al nostro mondo associativo. Confartigianato Cuneo, insieme alle sue consorelle italiane, da tempo si sta interrogando su come diventare sempre più attrattivi nei confronti di un mondo giovanile che ha modalità differenti rispetto al passato nell’approcciarsi ai lavori artigianali più tradizionali, ma anche a quelli che stanno guardando agli sviluppi del futuro. Quest’anno abbiamo avuto un ingresso a piedi giunti dell’Intelligenza Artificiale, che Confartigianato ha rinominato Intelligenza Artigiana, ossia un modo attento di utilizzare quella che sarà sicuramente una straordinaria possibilità di crescita per le nostre imprese, ma cercando di adattarla e plasmarla sulle esigenze del nostro mondo produttivo. Tornando ai giovani, oggi abbiamo assoluta necessità di renderli partecipi e avvicinarli alle nostre attività e far transitare verso di loro un percorso formativo che permetta di non perdere quelle competenze create in questi ultimi decenni e soprattutto in una grande provincia come la nostra, nella quale operano delle associazioni di categoria molto valide e attente alla crescita professionale delle nuove generazioni.
Artigianato si coniuga sempre con tradizione che oggi, a sua volta, fa connubio con innovazione. Quanto le imprese cuneesi stanno investendo nel futuro tecnologico?
In alcuni ambiti in questi ultimi anni le nostre imprese, volenti o nolenti, hanno dovuto confrontarsi con l’evoluzione tecnologica per garantirsi un percorso di crescita e restare sul mercato. Noi abbiamo una situazione molto diversa da quella di altri paesi europei. Il nostro tessuto imprenditoriale si basa proprio sulla capacità di ogni singolo imprenditore di portare avanti la sua attività, creando quel sistema di micro e piccole imprese quasi totalmente estraneo all’estero. Il nostro compito è quindi quello di supportare queste nostre piccole realtà verso una transizione tecnologica che permetta loro di attualizzare al meglio i processi produttivi. Un passaggio non facile e non esente da costi, tanto che nel nostro percorso associativo si ragiona sempre di più di filiere, di consorzi, di modalità che permettano alle aziende orientate a fare investimenti importanti di mettersi insieme e, con la guida della nostra Associazione, essere accompagnate verso le scelte migliori.
E sul fronte della sostenibilità, tema sul quale Confartigianato Cuneo si è molto impegnata, come si stanno comportando le imprese?
In questi ultimi anni come Confartigianato abbiamo voluto evidenziare quello che già tanti imprenditori facevano, poiché riteniamo che le piccole imprese, quelle ancorate al territorio, da sempre sono aziende sostenibili e da sempre difendono quella terra sulla quale operano. Quindi ci siamo impegnati soprattutto a rendere coscienti i nostri colleghi imprenditori di quelle attività che già rientrano a pieno titolo nella sfera sostenibile e a far comprendere che essere sostenibili non vuol necessariamente dire più costi per l’impresa. Di conseguenza abbiamo attivato momenti di formazione e accompagnamento verso le scelte adeguate nell’impostare un loro impegno “sostenibile”.
Nonostante le croniche defaillance delle sue infrastrutture, la Granda continua ad essere a livello economico un modello nazionale. Questo sicuramente è imputabile alla capacità dei suoi imprenditori, ma anche ad una particolare sensibilità collettiva nel fare rete sul territorio da parte di imprese, realtà istituzionali, associazioni di categoria. Come vede questa peculiarità tutta cuneese?
Analizzando i dati che emergono dagli studi della CCIAA di Cuneo si evince quanto le imprese sul nostro territorio abbiano dimostrato in questi ultimi anni un’“eroica” resilienza nel fare sviluppo nonostante le gravi difficoltà dei collegamenti infrastrutturali e del gap tecnologico. Penso ad esempio, alle imprese delle cosiddette Terre Alte che ancora soffrono anche per il digital divide. È dunque straordinaria la capacità imprenditoriale che la nostra provincia sta dimostrando con la presenza di grandi aziende che sono nate e cresciute in condizioni territoriali non particolarmente favorevoli. Indubbiamente questo avviene perché gli imprenditori hanno trovato proprio in questa terra un humus particolarmente fertile per far crescere le loro attività ritrovando maestranze professionalmente molto preparate. Non dobbiamo poi dimenticare l’impegno del mondo del commercio, del turismo, dell’artigianato che contribuisce a sostenere con iniziative a vario titolo lo sviluppo dell’intero tessuto socio-economico.
Presidente, questo 2024 si è chiuso con un bilancio di oltre cento eventi sul territorio, organizzati da Confartigianato Cuneo, tra convegni, incontri, approfondimenti e presenze a fiere e mostre di rilievo. Si evidenzia un’interazione sempre più stretta tra l’Associazione e la vita reale della Granda, una scelta “virtuosa” per l’intera comunità.
Sì, è stato un anno intenso per dirigenti, dipendenti e collaboratori del nostro Sistema associativo. Era anche una scelta coraggiosa per lasciarsi alle spalle definitivamente tutto quello che era stato il periodo del Covid. In questo modo abbiamo cercato di dare un segno tangibile della vivacità del nostro mondo produttivo, portando anche tante persone all’interno delle nostre imprese per meglio divulgare i processi produttivi e gli investimenti in tecnologia e sicurezza sul lavoro. Abbiamo poi voluto dare supporto alle categorie, realtà fondante del nostro mondo, presieduta da tanti dirigenti che a titolo gratuito prestano il loro tempo accompagnando, insieme ai funzionari del nostro Sistema, tanti altri colleghi nell’ analizzare le nuove normative in essere.
Questo 2024 per Lei ha rappresentato anche un importante passaggio di ruolo: alla presidenza di Confartigianato Cuneo si è aggiunta la presidenza della Camera di Commercio. Quanto della sua lunga esperienza in ambito associativo ha traghettato in quella che viene considerata la “casa delle imprese”?
Sicuramente è stato un grande onore ricevere l’appoggio di tanti colleghi che compongono la Giunta e il Consiglio camerale, dove è rappresentato l’intero sistema imprenditoriale cuneese. Ho potuto in questi primi mesi ampliare il mio osservatorio, acquisendo una visione d’insieme più oggettiva dell’economia locale. Mi auguro di poter proseguire in questo solco anche nella prima parte del 2025, a maggio ci saranno i rinnovi delle cariche in CCIAA, rafforzando ulteriormente la collaborazione tra realtà associative e supportando al meglio i percorsi delle imprese della nostra grande provincia.
Presidente, in chiusura vuole formulare un augurio ad imprese e territorio in questo inizio d’anno?
Come tutti, auguro innanzitutto che il 2025 sia l’anno della cessazione delle due guerre che si stando combattendo non molto lontano da noi. Inoltre, che ci permetta di affrontare con grande serenità quei cambiamenti “epocali” legati all’intelligenza artificiale, alla sostenibilità e a tutti quei temi che sono importanti non soltanto per noi, ma anche per le nuove generazioni, alle quali saranno affidati crescita e sviluppo di questa nostra straordinaria terra cuneese.