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Cronaca | 27 novembre 2024, 15:16

Benzina in cambio di voti? Elisa Tarasco e il marito indagati dalla Procura di Cuneo

La ex candidata di Fratelli d'Italia è sospettata di corruzione elettorale insieme a Gabriele Genre, il coniuge titolare dell'azienda a cui erano intestati i buoni benzina dati alla coppia di Crissolo

Benzina in cambio di voti? Elisa Tarasco e il marito indagati dalla Procura di Cuneo

I loro nomi, quello di Elisa Tarasco e del marito Gabriele Genre, sono iscritti nel registro degli indagati in tribunale a Cuneo per corruzione elettorale. La vicenda prende le mosse da un presunto scambio di buoni benzina in cambio di voti per le elezioni regionali. La Procura sta procedendo per un reato di cui all'art. 86 del Dpr n. 570/1960 che punisce "chiunque che, per ottenere, a proprio od altrui vantaggio, la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l'astensione, da, offre o promette qualunque utilità ad uno o più elettori, o per accordo con essi, ad altre persone". Alla stessa pena, prevede il decreto, soggiace anche l'elettore che "per dare o negare la firma o il voto, ha accettato offerte o promesse". 

Ad aver portato alla luce la vicenda è stato la trasmissione Rai di Tre Report che, domenica scorsa, ha mandato in onda la puntata “Il pieno del voti", intervistando i due coniugi residenti a Crissolo, Kanti Fadelli e Diego Brezzo. Motivo della trasferta, fare chiarezza su quanto accaduto nel paesino della Valle Po alla vigila delle ultime regionali, in cui la Tarasco era candidata nella cinquina di nomi cuneesi in lizza per Fratelli d’Italia.

La "denunciante" Kanti Fadelli racconta di come sarebbero andati i fatti, quando il 4 giugno scorso, presso il suo stand elettorale, la candidata Tarasco le avrebbe consegnato una busta contenente santini elettorali e due buoni benzina da 50 euro l’uno, da spendere in tre distributori della zona, intestati alla Sipre, azienda che fa capo alla ditta di proprietà di Gabriele Genre, marito della stessa Tarasco. Insieme a quella col suo nome, Kanti avrebbe intravisto altre buste simili. "Mi ha detto: Magari ci aiutiamo tra noi, che siamo della valle", ha dichiarato la donna in trasmissione, riportando le presunte parole della candidata.

La Tarasco, assistita dal legale saluzzese Chiaffredo Peirone, in una replica in forma scritta alla trasmissione, ha dichiarato che quella consegna di buoni, non fosse assolutamente collegata alla campagna elettorale: “È stato un gesto di amicizia nei confronti di una famiglia del nostro paese, - scrive- alla stessa stregua di due bottiglie di buon vino. Tengo a precisare inoltre che ho sostenuto la campagna elettorale rendicontando a norma di legge tutte le spese, che sono state inviate agli uffici di competenza per un totale di circa 30mila euro”.

Ma allora perché quei buoni intestati alla Sipre? "Un omaggio a Fadelli in quanto ex dipendente di Genre", si sono giustificati gli indagati. Ma, sempre secondo la trasmissione Report, la donna avrebbe concluso il suo rapporti di lavoro già nel 2022.

CharB.

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