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Cronaca | 11 novembre 2024, 12:43

Tragedia del biolago: sette i consulenti tecnici nominati da Procura e difese

In corso un nuovo sopralluogo sulle sponde del bacino di regione Bottonasco a Caraglio. Gli specialisti chiamati a esprimersi sui livelli di sicurezza del bacino che nel luglio scorso fu teatro dell'annegamento di Anisa Murati

L'ingresso del Bioparco di Caraglio

L'ingresso del Bioparco di Caraglio

Si sta svolgendo in queste ore il sopralluogo al Bioparco AcquaViva di Caraglio, volto alla verifica della struttura e della sicurezza del biolago balneabile (attualmente posto sotto sequestro) in cui nel pomeriggio del 17 luglio scorso annegò la piccola Anisa Murati, bambina di sette anni che quel giorno si trovava lì in gita con l’estate ragazzi organizzata dalla parrocchia di Demonte.

Sul posto, oltre al magistrato titolare del fascicolo, il pubblico ministero Alessia Rosati, con i suoi consulenti, sono presenti gli ingegneri torinesi Bernardino Chiaia e Stefania Marello e quelli nominati dalle difese degli indagati, sei in tutto.

In quel lago si poteva fare il bagno in sicurezza? Era tutto a norma? Queste le domande a cui saranno chiamati a rispondere i consulenti nominati dalle parti e che dovranno poi redigere una relazione. 

Per il parroco di Demonte, don Fabrizio Della Bella, è stato nominato l’ingegnere Raimondo Romanazzi, esperto di sicurezza sui posti di lavoro; per una delle due animatrici, indagate per quanto riguarda la vigilanza sulla bambina, l’ingegnere ambientale Alessandro Cattaneo; ancora, per Roberto Manzi, l'imprenditore che nel 2023 si aggiudicò come unico offerente la gara d’appalto indetta dal Comune di Caraglio per la gestione del bioparco, l’incarico di consulente tecnico è stato affidato all’ingegnere Luca Menardi; infine, per Graziano Viale, responsabile dell’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Caraglio, che si occupò dell’assegnazione tramite gara della gestione dell’area, e per Stefano Ferrari, direttore dei lavori e progettista del bioparco, sono stati nominati rispettivamente  l’ingegnere Federico Colacino e l’ingegnere Livio Galfrè.

Dopo la morte della bambina l’area venne sequestrata dalla polizia giudiziaria e il pubblico ministero convalidò l’atto. Nel frattempo, numerosi sono stati gli accertamenti compiuti da Arpa, Spresal e Asl con l’intento di verificare lo stato dei luoghi. Ma le indagini non sono ancora concluse e il quadro tracciato dalla Procura della Repubblica di Cuneo non è ancora completo. Il pubblico ministero ha intanto chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Daniela Rita Tornesi la conversione del "sequestro probatorio" in "sequestro preventivo". Detto in altri termini, la sola area del lago balneabile rimarrà confiscata fintanto che si renderà necessario per esigenze cautelari.

CharB.

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