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Storie di montagna | 13 ottobre 2024, 07:34

STORIE DI MONTAGNA 134/ “Candentia”: una luce per i viandanti!

Sono salita in Valle Varaita in uno di questi pomeriggi autunnali, quelli in cui vorresti solo stare a casa e coccolarti leggendo un libro, ma io avevo un appuntamento con Claudia perchè volevo conoscere la sua storia e quella della sua struttura, che dalle pagine social, mi era sembrata davvero unica

STORIE DI MONTAGNA 134/ “Candentia”: una luce per i viandanti!

La montagna è un ambiente che accoglie, che invita alla calma, al rispetto delle stagioni e nel mio lungo viaggio ho capito che, chi ha solide radici in questo posto, difficilmente riesce a staccarsi per sempre.

Si dice che “radici profonde non gelano mai” e quella di oggi è proprio una storia di radici, ma di radici che affondano nel terreno natio e che fanno nascere un nuovo albero e una nuova storia di famiglia.

Sono salita in Valle Varaita in uno di questi pomeriggi autunnali, quelli in cui vorresti solo stare a casa e coccolarti leggendo un libro, ma io avevo un appuntamento con Claudia perchè volevo conoscere la sua storia e quella della sua struttura, che dalle pagine social, mi era sembrata davvero unica. Dopo poche parole, la mia voglia di essere a casa è svanita perché il suo racconto mi ha catturato e il suo fare calmo e rassicurante mi ha avvolta.

Claudia è originaria del piccolo paesino di Melle, la storia della sua famiglia nasce in questo borgo alpino, dove con suo fratello Diego, cresce dietro ad un bancone di un negozio di alimentari, gestito per molti anni dalla mamma.

Arrivando da una situazione famigliare così, per lei, il contatto con le persone fa parte del suo essere e pensare di svolgere un lavoro isolato, in cui non ci sia la possibilità di scambi umani, è impensabile. Con l’arrivo della maggiore età la sua vita prende una strada differente. La famiglia si trasferisce a Verzuolo, chiude la bottega di paese, e lei conclude i suoi studi al liceo scientifico.

Si iscrive all’università e frequenta Scienze politiche con indirizzo sociale. Da qui in poi, la sua vita sarà nella grande città: Torino.

Dove si trasferisce sola e, mentre studia, svolge qualche lavoretto per mantenersi e non gravare troppo sulla famiglia. Durante il suo periodo di tirocinio incrocia sul suo cammino qualcuno a cui donare il cuore e così diventa affidataria di una famiglia e dei suoi 3 bimbi che vede crescere e con cui, ancora oggi, ha un forte legame. Una parte della sua vita che sicuramente l’ha resa la meravigliosa persona che è oggi.

Grazie alla laurea, con indirizzo minorile, ottiene l’abilitazione come assistente sociale ed inizia a lavorare per il Comune di Torino, nell’area minori.

Ricopre questa posizione per poco più di due anni e poi decide di abbandonare.

Molti penseranno che questa sua decisione arrivi per via di un lavoro duro, difficile che, se fatto con empatia, non lascia spazio ad una vita serena.

Claudia, invece, lascia questo lavoro perchè lo ama così tanto che l’impossibilità di poterlo fare bene, con il cuore, dando tutta se stessa non c’è più.

“Nel momento in cui decidi di essere un’ assistente sociale sai benissimo a che cosa vai incontro!” mi dice “Io ho mollato perchè c’era troppo da fare e mi sentivo di perdere oggettività rischiando di sbagliare! Uno sbaglio in questo campo ricade su persone e la loro fragilità" conclude.

Le sue parole sono molto chiare, e solo una persona che ama davvero il prossimo, può prendere una decisione simile. Si può dire che da qui parte la nuova vita di Claudia e sono le sue radici a chiamarla.

Dopo anni di formazione, università, sacrifici comunicare ai propri genitori un cambio di vita non è semplice, le cose però appaiono meno complicate se l’idea è quella di fare qualcosa dove tutto è cominciato, ovvero nel piccolo paesino di Melle.

Un luogo che si stava aprendo, che pareva rinascere dopo un lungo letargo grazie a nuove strutture e nuove persone che avevano deciso di sceglierlo come casa.

Claudia,però, mi ha confidato che in realtà, il progetto di realizzare una struttura di accoglienza, l’ accompagna da molto tempo. “L’ho coccolato, accudito e mai scordato aspettando il momento giusto per poterlo realizzare” mi dice emozionata.

I sogni non hanno una scadenza e certe volte occorre pazienza, coraggio e un pizzico di fortuna. Una frase di un amico, che ora non c’è più, resta nel suo cassetto e quando la paura di buttarsi in una cosa nuova arriva, e il malessere per il lavoro in città la assale,  si ricorda di quella conversazione e di quel ragazzo che, dopo un radicale cambio di vita, le dice di non essere mai stato così felice.

Spesso sono in passi degli altri a darci il coraggio per fare i nostri.

Grazie all’aiuto della sua famiglia, Claudia, ad agosto del 2020 apre “Candentia”, un B&B che nasce da dei ruderi che con impegno e dedizione il papà ristruttura e rende unici.

Con una storia così non poteva che essere un luogo magico, dove sentirsi a casa, dove l’accoglienza è la sua priorità, perché le persone, per lei, sono sempre state al centro di tutto.

Il nome scelto e davvero particolare: Candentia è il bagliore della luna che per secoli ha aiutato i viandanti ad orientarsi, una luce nella notte che aiuta a trovare la via anche quando non ci sono le stelle. Qui, quando si arriva la sera, e tutta la struttura è illuminata, si è avvolti da questo candore e sembra un luogo magico.

Una struttura che apre in pieno periodo Covid, ma che funziona fin da subito, sostenuta da amici e parenti. Un luogo simbolo della forza e la tenacia di una donna che oggi, tra le sue mura,  ospita il mondo

“Sono davvero soddisfatta di quello che ho fatto e che faccio!” mi dice

“Sorrido quando le mie colleghe, i miei amici di Torino vengono a trovarmi e affondano sulla poltrona davanti al caminetto e si sentono in pace, alcune, sono le stesse persone che mi avevano detto che non sarei durata più di tre giorni!” Conclude.

Questo B&B offre ai suoi ospiti 3 camere a tema Luna. Inoltre, solo per chi soggiorna,un’area benessere con sauna e idromassaggio.

La colazione è tutta locale, al piano terra un’area dove riposare e leggere, un giardino esterno meraviglioso e la possibilità di staccare davvero la spina.

Per Claudia, questo luogo, è casa perché lei vive all’interno della struttura e uno dei suoi punti di forza è sicuramente l’estrema disponibilità che ha con i suoi ospiti.

Qui si torna, si sceglie di restare e di staccare la spina, si entra in un mondo tranquillo, fuori dal caos e, dopo poco che si è entrati nell’atmosfera di Candentia, il mondo esterno quasi si dimentica e i pensieri si fanno leggeri.

Claudia, prima, era la persona che dava degli strumenti alle persone per stare meglio ora, il suo angolo di paradiso, è un meraviglioso strumento che dona benessere ai viandanti che ci soggiornano, illuminati da una luna armoniosa e magica.

Di fronte, con il giardino in comune, c’è un ristorante, un altro posto unico con una storia particolare. Questo è il regno di Diego, il fratello di Claudia, ma questa è una storia diversa, che ti racconterò un’altra volta!

Cinzia Dutto, scrittrice cuneese,  ama definirsi una cacciatrice di storie, racconta di storie di persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere.

Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari.

Cinzia ha un profilo instagram https://www.instagram.com/cinzia_dutto_fanny e un sito dove puoi trovare il riferimento a tutte le sue pubblicazioni www.cinziadutto.com

 

Cinzia Dutto

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