/ Cronaca

| 10 ottobre 2024, 20:28

Challenge “Sex Roulette”, l’esposto Codacons arriva anche in Procura a Cuneo

La nuova terrificante sfida scoppiata tra giovanissimi è un vero allarme sociale. Una "roulette russa", ma senza proiettili. Le regole: rapporti sessuali con sconosciuti, senza protezioni e a volto coperto. Perde chi rimane incinta e chi viene contagiato dalle malattie sessualmente trasmissibili

Tribunale di Cuneo

Tribunale di Cuneo

Ci si dà appuntamento con una persona sconosciuta, ci si incontra in un luogo della città il più appartato possibile e a volto coperto, si fa sesso non protetto e chi rimane incinta perde. É questa la nuova terrificante “sfida” scoppiata tra i che continua a circolare sui social network e, diventato nell’ultimo anno un vero e proprio allarme sociale.

Già nel 2023 la procura di Brescia aveva aperto un fascicolo dopo la scoperta di alcuni casi scoppiati in Lombardia. L’ultimo recentissimo, riguarda la gravidanza di una tredicenne romana.

Si chiama “sex roulette” perché proprio come nella roulette russa bisogna sfidare la sorte: chi vince si salva, chi perde, no. Ma a perdere non solo solo le ragazzine che possono incorrere in gravidanze, ma anche chi viene contagiato da una malattia sessualmente trasmissibile.  Un’altra regola del “gioco”, infatti, consiste proprio nel divieto di utilizzare il profilattico con un partecipante sieropositivo.

“Sex roulette” e sfide sessuali tra minori potrebbero costituire veri e propri reati”, lo afferma il Codacons che in merito al nuovo allarme sociale scoppiato in Italia ha presentendo un esposto all’Autorità per le Comunicazioni, alla Polizia postale e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, tra cui quella di Cuneo.

Nell’era della digitalizzazione e del mondo social sembrerebbe essersi manifestata, specie tra la “Generazione Z”, una nuova moda: la c.d. “challenge online”, ossia il lancio di sfide diventate virali in rete nelle quali una o più persone si mettono alla prova in una particolare attività, invitando spesso altri utenti a fare lo stesso – scrive il Codacons nell’esposto – Con la diffusione dei social media, la natura di queste sfide è caratterizzata da nuove dinamiche: il pubblico è potenzialmente enorme e coloro che partecipano cercano una visibilità (e accettazione) tramite like e commenti. Ogni sfida online viene “registrata”, produce contenuti e video (a volte di natura violenta) che viaggiano tra i social e il rischio emulazione è molto forte.

Tra queste sfide quelle a sfondo sessuali sono per il Codacons le più pericolose, generando allarme sociale sotto il profilo della tutela dei minorenni, prevenzione da malattie infettive, tutela della salute, rischio pedopornografia, possibili ricadute in termini di violenza minorile, diseducazione rispetto a tematiche come violenza sessuale, sfruttamento dei corpi, aborto.

Condotte che, secondo il Codacons, potrebbero configurare il reato di “Adescamento di minorenni” previsto dall’art. 609 undecies del Codice Penale – che si estende a “qualsiasi atto volto a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante l’utilizzo della rete internet o di altre reti o mezzi di comunicazione” – nonché il fenomeno meglio noto come sex tortion, ossia ricatti sessuali in cambio di denaro.

Per tali motivi il Codacons ha chiesto all’Agcom e alla Polizia Postale “l’adozione di azioni di contenimento, blocco e limitazione idonee ad impedire il caricamento e la diffusione dei video realizzati, e ciò al fine di assicurare il superamento di una situazione di potenziale e certamente grave pericolo e allarme sociale”, e alle Procure della Repubblica di tutta Italia destinatarie dell’atto di aprire indagini penali su tali nuovi fenomeni". 

CharB.

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