Curiosità - 28 settembre 2024, 09:19

Cartolina da Mango, il paese del partigiano Johnny e… delle meridiane (FOTO)

Una passeggiata per le vie del borgo alla scoperta delle ricchezze che lo rendono speciale

Cartolina da Mango, il paese del partigiano Johnny e… delle meridiane (FOTO)

«Oltre Mango, stava il vero Sinai delle colline, un vasto deserto con nessuna vita civile in cresta ed appena qualche sventurato casale nelle pieghe di qualche vallone».

Benvenuti a Mango, il paese del partigiano Johnny… e delle meridiane. Una reputazione meritata per il borgo posto al crocicchio di tre colline delle Langhe, a 520 metri sul livello del mare, tanto caro allo scrittore Beppe Fenoglio.

Sono davvero tante, infatti, le meridiane che spuntano con caratteristiche uniche tra le strade e gli edifici, raccontando storie antiche che connettono il passato con il presente. Le meridiane, antichi orologi solari, rappresentano un’affascinante testimonianza dell’ingegno umano nel calcolare il tempo prima dell’avvento degli orologi meccanici.

Il motto “A Mango il tempo è arte” si adatta perfettamente a queste opere, poiché il tempo scandito dalle meridiane è soprattutto il tempo che si sceglie di vivere in armonia con se stessi e con la natura che qui offre paesaggi da favola.

Ogni meridiana ha la propria identità, grazie ai numerosi artisti che hanno risposto con entusiasmo alla chiamata alle arti dell’associazione Manganum, impegnata a valorizzare l’arte e la cultura del paese.

Il visitatore si trova così a passeggiare in una sorta di galleria d’arte all’aria aperta, firmata da Luigi Carbone, Beppe Gallo, Luca Galvagno, Francesca Marello, Massimo Martinelli, Tore Milano, Lionello Morone, Libero Nada, Dino Pasquero, Francesco Pellerano, Filippo Pinsoglio, Guikni Rivera, Claudia Sterpone, Antonella Tavella, Loredana Zucca. Una chicca che vale ogni metro percorso.

Tra le altre cose da vedere a Mango spicca la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo risalente al XVII secolo, la pinacoteca, la Casa del Medichin, i dipinti di Tore Milano, situati lungo il percorso denominato “Come eravamo”.

E poi? Andate a fare qualche foto al Castello, un’imponente fortezza ora Enoteca regionale del moscato, che domina l’intera vallata dove potrete postare il vostro selfie domenicale…

Silvia Gullino

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