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Attualità | 18 settembre 2024, 17:09

Legge "salva casa di Salvini": l'intervento del consigliere regionale PD Mauro Calderoni

"Migliaia di cittadini chiedono di regolarizzare mansarde e sottotetti. Ma non in Piemonte, dove c'è un vuoto normativo"

Legge "salva casa di Salvini": l'intervento del consigliere regionale PD Mauro Calderoni

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Mauro Calderoni, consigliere regionale del Piemonte per il Partito Democratico

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Nella regione governata da Alberto Cirio infatti la Corte Costituzionale ha bocciato diversi articoli della legge regionale sulla semplificazione edilizia e tra questi il numero 7 che stabiliva che dopo tre anni dalla costruzione di un edificio fosse in automatico possibile recuperare il sottotetto per fini abitativi.

Ne avevo scritto già in aprile all’epoca delle prime notizie sull’annullamento delle norme urbanistiche regionali col relativo rischio per molti cittadini piemontesi di diventare “abusivi”, ma il presidente Cirio mi smentì a mezzo stampa.

A distanza di alcuni mesi, e con una campagna elettorale vittoriosa per Cirio che lo ha riproposto al governo del Piemonte, la situazione si ripresenta in tutta la sua gravità poiché, in estrema sintesi, la Regione non ha più una legge che normi il recupero dei sottotetti e inoltre tutti gli interventi in corso rischiano di diventare abusi edilizi.

Un vero problema che sta arrivando sulla testa di tanti piemontesi onesti che, sulla base delle leggi in vigore, si sono presentati nei Comuni e hanno chiesto delle autorizzazioni. Tutto lavoro sprecato e tanti cittadini rischiano di dover pagare delle sanzioni.

I dirigenti dell’urbanistica della Regione Piemonte si sarebbero attivati per risolvere l’inconveniente. Infatti la LEGGE SALVA CASA rimanda alle leggi regionali ed in Piemonte pertanto si è creato un vuoto normativo ed i Comuni, non hanno un riferimento di legge.

Altra questione rilevante è quella delle fasce di rispetto cimiteriali. La legge regionale 10/2024 abroga un comma di una legge del 2013 che permetteva di mantenere il limite della fascia a 50 mt, invece di averla a 200 mt, come prevede una legge del 1977 che ritorna così ad essere operativa.

Un bel pasticcio che blocca tutte le nuove costruzioni comprese in aree oltre i 50 mt ma dentro i 200, a meno che non siano già firmate delle specifiche convenzioni. L’urbanistica è materia delicata che poco o nulla si concilia con le semplificazioni estreme e men che meno con le forzature dal sapore propagandistico. Serve dunque maggior attenzione nel legiferare poiché, in caso di errore, l’impatto sui cittadini è fortissimo.

comunicato stampa

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