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Attualità | 15 settembre 2024, 11:00

Bra, sabato 14 settembre inaugurata la mostra e accolta la reliquia dei martiri di Boves [FOTO E VIDEO]

Ai Battuti Neri e alle Clarisse una giornata dedicata alla vita dei beati don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, trucidati dai nazisti il 19 settembre 1943

Bra, sabato 14 settembre inaugurata la mostra e accolta la reliquia dei martiri di Boves [FOTO E VIDEO]

«Divenire Sacerdote, vivere da Sacerdote, morire da Sacerdote: questa è la sintesi delle speranze più care che concepisco per la mia vita», parole di don Mario Ghibaudo, che si legano a quelle di don Giuseppe Bernardi: «L’ideale del santo, del martire è questo: amare Dio, glorificare Dio in se stesso e nelle anime dei propri fratelli».

Ai due sacerdoti martiri di Boves, da poco proclamati beati, è dedicata la mostra itinerante allestita a Bra nella chiesa di San Giovanni Battista Decollato (detta dei Battuti Neri), che è stata inaugurata nella mattina di sabato 14 settembre.

Una mattina di grande fede e spiritualità, all’insegna dei messaggi di «pace, speranza e riconciliazione», come hanno riassunto alla platea le autorità presenti: il sindaco Gianni Fogliato, il suo vice Biagio Conterno, il presidente dell’associazione “Don Bernardi e don Ghibaudo” Piergiorgio Peano, il suo vice Luciano Parlato, la madre badessa delle Sorelle Clarisse di Bra suor Carla Cristiana e l’ex badessa del monastero di Boves suor Anna Serena.

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Tra i banchi ad ascoltare i vari interventi c’erano anche confratelli e consorelle dei Battuti Neri e tre classi Terze di giovani studenti dell’Istituto Statale “Velso Mucci” di Bra, accompagnati dai propri insegnanti, a sottolineare l’importanza dell’evento che per il sindaco Fogliato vuole essere un invito a «Compiere scelte definitive e rompere gli schemi, rigettando l’odio e la violenza».

“Martiri per una nuova città” (questo il titolo dell’esposizione) è nata dall’idea di raccontare la vita e il percorso spirituale dei due sacerdoti barbaramente trucidati il 19 settembre 1943, giorno della prima strage nazista in Italia in cui il paese di Boves fu incendiato e 24 persone uccise.

«Tra loro c’erano il parroco don Giuseppe Bernardi e il suo giovane vice don Mario Ghibaudo - ha raccontato Luciano Parlato -. Fu la chiesa trovata aperta la mattina seguente a mettere in allarme i bovesani che andarono a cercare il loro parroco e lo trovarono carbonizzato accanto all’imprenditore Antonio Vassallo. Don Mario, invece, era stato trucidato fuori dal centro abitato, mentre benediceva il corpo di un uomo appena ucciso da un soldato».

La mostra consiste in una serie di pannelli mobili articolati in diverse sezioni: una contiene i dati biografici e le informazioni riguardanti il ministero di don Bernardi e don Ghibaudo, un’altra ricostruisce la memoria dei tragici giorni del 1943, la storia dell’imprenditore Antonio Vassallo intrecciata a quella dei due sacerdoti, il loro martirio e le azioni di pace che Boves ha intrapreso da allora.

«Una fra tutte - ha spiegato Piergiorgio Peano - è la fratellanza tra la comunità bovesana e quella di Schondorf, centro nella Baviera, in cui è sepolto il comandante delle SS Joachim Peiper, responsabile della rappresaglia, dove è stata anche accolta la versione tedesca della mostra sull’eccidio. In più è sorta la Scuola di Pace, in cui si sono stretti vincoli di amicizia con altre città martiri italiane. Non per ultimo il Premio Internazionale Vassallo-Ghibaudo-Bernardi “Operare per il bene comune” in memoria di Antonio Vassallo, laico imprenditore che in quel 19 settembre fu associato alla morte dei due Beati».

Don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo sono stati ufficialmente proclamati Beati il 16 ottobre 2022, durante una partecipatissima celebrazione liturgica, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

L’iniziativa è nata nel cuore delle sorelle Clarisse di Bra (di cui fanno parte da tre anni alcune sorelle provenienti dal monastero di Boves) in sinergia con l’Associazione “Don Bernardi e don Ghibaudo” di Boves, con il patrocinio del Comune di Bra e la collaborazione dell’Arciconfraternita della Misericordia (detta dei Battuti Neri) di Bra.

«Il desiderio profondo che ci anima - ripetono le sorelle Clarisse - è quello di lasciarci evangelizzare dalla testimonianza di questi “martiri per amore”, perché oggi come ottant’anni fa l’umanità ha un impellente bisogno di percorrere vie di riconciliazione e gettare semi di speranza. Alle porte dell’inizio del Giubileo invocare l’intercessione di questi due Beati sarà attingere forza e luce nuove, perché ogni uomo e donna di buona volontà, nelle differenti vocazioni e situazioni di vita, sappia gettare ponti di perdono e di vita nuova».

Per chi fosse interessato, la mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 8.30 alle ore 18.30 per almeno due settimane, nella chiesa dei Battuti Neri di Bra (via Vittorio Emanuele II, 201). Possibilità per le scolaresche di visite con spiegazioni in presenza, contattando l’associazione don Bernardi e don Ghibaudo www.donbernardiedonghibaudo.it .

L’appuntamento è proseguito nel pomeriggio presso la chiesa del monastero delle Clarisse di Bra con la proiezione del filmato “Più forte è l’Amore - La voce dei Martiri”, a cui sono seguite alcune testimonianze.

Quindi si è arrivati al culmine della giornata con il parroco di Boves, don Bruno Mondino, che ha presieduto la Santa Messa festiva con i Vespri davanti ad una vasta assemblea di fedeli, tra i quali i rappresentanti delle istituzioni cittadine. Hanno concelebrato i frati cappuccini braidesi e don Dario Bottero, che nel mese di ottobre succederà proprio a don Bruno come parroco di Boves.

Al termine, la benedizione e la consegna delle Reliquie dei Martiri nelle mani della madre badessa suor Carla Cristiana, alla luce della consegna data da suor Anna Serena: «L’importanza di collaborare per il bene comune, perché don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo sono un dono per Boves, per la Chiesa e per il mondo».

Silvia Gullino

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