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Attualità | 12 settembre 2024, 13:05

Grandinate e downburst in Piemonte. Vuolo: “Fenomeni sempre più estremi e frequenti”

Il meteorologo traccia un bilancio dell'estate 2024: “Dobbiamo imparare a conviverci e informarci il più possibile, consultando i bollettini e prestare attenzione alle allerte, comunicate per tempo dagli enti ufficiali”

Grandinate e downburst in Piemonte. Vuolo: “Fenomeni sempre più estremi e frequenti”

Temporali sempre più frequenti e violenti, accompagnati da forti raffiche di vento, piogge abbandonati e chicchi di grandine di notevole diametro. A ciò si è assistito nei mesi scorsi in diversi parti del Piemonte.

Ne abbiamo parlato con Andrea Vuolo, fisico, meteorologo Rai, docente di fisica, matematica, scienze della navigazione aerea e meteorologia aeronautica. A cominciare dall'estate appena trascorsa, con un mese di agosto risultato il secondo più caldo dal 2003 a oggi. “Un'estate partita in sordina, con un mese di giugno fresco e piovoso – sottolinea – Poi, c'è stato il cambio di passo: tra il 10 luglio e il 20 agosto, il Piemonte tutto è stato interessato da correnti molto calde di origine sub-tropicale, associate all'anticiclone, quindi all'alta pressione, con temperature abbondanti sopra la media; inoltre, sono state registrate anomalie intorno ai 3 e 4 gradi rispetto alle medie degli ultimi 30 anni sebbene sia stata un'estate martoriata da molti temporali, talora violenti”.

Senza dimenticare che appena un mese fa alcune parti della regione hanno dovuto fare i conti con il fenomeno del “downburst”. “Sono raffiche di vento di tipo lineare che, unite alle intense piogge, impattano al suolo e si diffondono orizzontalmente in maniera lineare – spiega Vuolo – Folate che possono superare i 100/120 km/h durante i temporali e provocare danni ingenti all'agricoltura e alle infrastrutture. Di solito, sono anche accompagnate da violente grandinate, con chicchi che ruotano dai 4 ai 6 centimetri di diametro. È un fenomeno meteorologico tipico della Pianura Padana ma dai dati raccolti sembra proprio che stia aumentando sensibilmente in frequenza e intensità. La causa è da attribuire al cambiamento climatico”.

Il futuro sembra piuttosto segnato, ci si dovrà quindi abituare a tali fenomeni? “Assolutamente si – ribadisce Vuolo – I modelli climatici lo confermano: è previsto un aumento della temperatura entro il mezzo grado nei prossimi decenni; ciò comporterà un aumento di calore ed energia nell'atmosfera che, nei momenti più caldi, può fungere da carburante per l'aumento di fenomeni estremi. Dobbiamo imparare a conviverci e informarci il più possibile, consultando i bollettini e prestare attenzione alle allerte, comunicate per tempo dagli enti ufficiali”.

g.c.

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