Festa patronale bagnata, ma partecipata. La pioggia non ha spento la devozione alla Madonna dei Fiori di Bra con tanta gente che, dopo i giorni della Novena, ha stipato il Santuario anche per tutta la solennità di domenica 8 settembre.
Una giornata lunga, iniziata già al mattino con il pontificale presieduto da monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino, con la partecipazione del clero locale e delle autorità cittadine, guidate dal sindaco Gianni Fogliato. Tra i banchi anche delegazioni delle Forze dell’ordine e alcuni sindaci di città vicine.
Ricca di spunti la sua omelia sulla pagina del Vangelo di Luca in cui Maria visita la cugina Elisabetta per poi intonare il canto del Magnificat. «Maria è una ragazza amata infinitamente da Dio. La sua storia di tenerezza insegna il valore del silenzio, che fa scendere nel cuore l’amore che Dio ci dona sempre», ha detto monsignor Repole, che ha concluso con l’invito a «Sperimentare l’amore, prendendo la forma di Gesù per essere nella gioia e lontani dalla tristezza, perché, come dice San Paolo, tutto concorre al bene».
Presenti all’appuntamento anche rappresentanze delle Confraternite dei Battuti Neri e dei Battuti Bianchi, membri della comunità ortodossa oltre alle associazioni di volontariato, raccolte dietro i propri stendardi, fino alla solenne benedizione.
Al termine, l’arcivescovo ha ringraziato il parroco e amministratore del Santuario don Gilberto Garrone e il suo collaboratore don Enzo Torchio, per la cura pastorale della comunità a cui si va ad aggiungere anche fra Alberto Di Massa, nominato vice parroco.
Previsto anche il momento in cui monsignor Repole ha sostato in preghiera davanti alla statua della Beata Vergine dei Fiori per poi unirsi a tavola con i tanti volontari e rappresentanti delle associazioni e istituzioni per il pranzo comunitario.
La festa è proseguita nel pomeriggio con la veglia di preghiera, che ha preso il posto della processione annullata per il maltempo ed è culminata con la benedizione eucaristica alla città, impartita dal pronao da monsignor Alessandro Giraudo, vicario generale e vescovo ausiliare di Torino, proprio davanti alla statua della Madonna che i volontari avevano provveduto a collocare esternamente.
Al termine, la statua ha ripreso il suo posto nell’ala del Santuario nuovo che la custodisce durante tutto l’anno, mentre i fedeli la salutavano con il segno di croce. Quindi, la celebrazione della Messa di chiusura, officiata da monsignor Giraudo, che ha fatto a tutti un augurio: «Riempire il cuore con la bellezza del Vangelo».
Preghiera e fede, grande emozione e commozione da parte di tutti. Un’altra bella pagina di storia cittadina è stata scritta. Al prossimo anno quindi, magari con una bella giornata di sole.