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Attualità | 08 agosto 2024, 11:31

B&B sempre aperti senza restrizioni, gli albergatori: “Si rispettino le stesse regole per lo stesso mercato”

Con la recente sentenza del Consiglio di Stato che respinge l'appello della Regione Piemonte si è riaperto il dibattito

B&B sempre aperti senza restrizioni, gli albergatori: “Si rispettino le stesse regole per lo stesso mercato”

Le attività di bed and breakfast (B&B) possono restare aperte tutto l'anno senza alcuna restrizione o limitazione. Questo in sintesi l'esito della sentenza del Consiglio di Stato pubblicata lo scorso 12 giugno.

Se la questione era nata da una azione intrapresa dai titolari di un'attività di B&B del Biellese contro alcune disposizioni introdotte dal Regolamento Regionale, oggi tale provvedimento è valido per tutto il Piemonte, provincia di Cuneo compresa. 

In prima battuta le attività di B&B avevano presentato ricorso al Tar e all'AGCM in nome della “tutela della concorrenza in evidente contrasto con le esigenze di liberalizzazione”. Le due istanze erano state accolte. La Regione Piemonte si era così appellata al Consiglio di Stato, che ora ha di fatto confermato le sentenze pronunciate precedentemente dai giudici amministrativi regionali.

Il caso riapre il dibattito con gli albergatori, che non ci stanno:
Alberto Liprandi, esercente di Frabosa Soprana, condivide la lettera inviata ai rappresentanti competenti per materia di Confcommercio Cuneo a cui si rivolge per una riflessione.

Vi scrivo in veste di piccolo e modesto imprenditore della Granda – scrive Liprandi -, figlio d'arte di 4ª generazione nel settore turistico-ricettivo, gestendo direttamente e come sempre in prima persona l’attività di famiglia, divenuta negli anni un'attività storica d'Italia gestita dal lontano 1896 dalla mia famiglia, in quel di Frabosa Soprana, facente parte del Mondolè Ski. E' vero che i tempi cambiano e così i costumi, ma cosa pensate del futuro delle attività che voi dovreste rappresentare e per di più tutelare, ora che ai B&B è stato tutto concesso? In merito alla recente sentenza del Consiglio di Stato mi aspettavo da qualcuno degli addetti ai lavori un accenno, un commento o meglio una presa di opposizione nei confronti di tutta la categoria, a tutela di noi titolari di licenze di pubblico esercizio come attività alberghiere. Purtroppo nulla di tutto ciò!

Quindi, ora, delle nostre care e soprattutto boccheggianti, e costose attività, regolari e sempre meno redditizie, cosa ne facciamo, visto e considerato che hanno come d'incanto perso – o meglio che è crollato – il già poco o nullo valore economico-imprenditoriale che rappresentavano, oltre a svuotare e snaturare sempre più i centri storici dei nostri paesi o città che siano?”. 

Il presidente dell'Associazione Albergatori afferente a Confcommercio Cuneo, Giorgio Chiesa dichiara: “Le sentenze si rispettano e non si discutono, ma che si rispettino anche le stesse regole per lo stesso mercato. Non solo diritti, ma anche doveri, con relativi adeguamenti alle normative vigenti che se non rispettate si incorre in sanzioni.

Partendo dalla dichiarazione del presidente Aigo Fernando Solà, che si rifà alla possibilità di operare 'con pari dignità e opportunità', ci si può augurare che anche le piccole strutture si adeguino altresì alle normative vigenti in capo alle aziende dell’ospitalità. Il principio della pari dignità e opportunità difatti a questo punto deve andare a braccetto con quello che Confcommercio e Federalberghi enunciano come 'stesse regole per stesso mercato'. Altrimenti si ingenerano potenziali sperequazioni gravi".

"L’apertura di nuovi mercati accresce l’ospitalità. Ci auguriamo però che non ci si limiti a vantare i soli diritti, ma che stante il caso l’autorità preposta imponga attraverso normative specifiche l’applicazione e la conseguente adesione, pena sanzione, ai parametri legati non solo all’abitabilità dei locali, ma anche a quelle vigenti per le strutture alberghiere più classicamente riconosciute quali quella relativa ai Vigili del Fuoco, all’Ispettorato del Lavoro, all’Asl e ai parametri Haccp visto che esiste la somministrazione all’atto del servizio di piccola colazione. Non ultima la trasmissione dei dati dei residenti agli organi di Polizia secondo le norme del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. E infine un equo regime di tassazione fiscale, eliminando la possibilità per talune piccole strutture di vantare un regime fiscale extra Iva. In ultimo va ulteriormente attenzionata la questione legata agli appartamenti Airbnb – conclude Chiesa -, evitando così di dare origine non solo a un far west nel mondo dell’ospitalità, ma anche di creare nuovi 'poveri”'imprenditori con conseguenze disastrose”.

Sara Aschero

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