Continua la lotta alla cimice asiatica tra monitoraggi e rilasci di insetti antagonisti. In particolare l'ultimo, ad inizio luglio, effettuato dai tecnici di Coldiretti Cuneo, si è rivelato l'operazione di lotta biologica più estesa a livello nazionale con 72mila insetti rilasciati. Dal 2020 al 2024 da 10 Comuni interessati si è arrivati a 37 e da 12 a 76 aziende agricole coinvolte.
Il primo rilascio in Piemonte risale al 2019 in un noccioleto a Cherasco e oggi è stato effettuato un nuovo lancio dell'insetto antagonista nel noccioleto di Fulvio Faccia, dell'Agriturismo Tetto Garrone, a Roata Rossi, frazione di Cuneo.
Il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada: "Questo tipo di tecnica utilizzata è una strategia chiave che ci piacerebbe utilizzare anche in altre situazioni. E' una tecnica all'avanguardia.
Questo lancio, peraltro, è per estensione più grande d'Italia, credo che il sostegno da parte delle aziende a dare la loro disponibilità all'utilizzo di questa strategia del tutto innocua per l'ambiente che non stravolge l'equilibrio della natura sia altrettanto prezioso. Favorisce l'inserimento di un insetto che va a nutrirsi di uova di un altro insetto aggressivo che mette a rischio soprattutto le nocciole che a loro volta non stanno vivendo un buon momento, anche a causa del cambiamento climatico. Grazie al riequilibrio degli insetti sul territorio è possibile risolvere uno dei problemi più preoccupanti. È sempre un piacere come l'applicazione del metodo scientifico faccia la differenza e faccia progredire. Nel mondo del vino abbiamo un altro insetto esotico che non riusciamo a combattere da 25 anni ed è la flavescenza dorata."
Lorenzo Martinengo, referente dei tecnici di Coldiretti Cuneo: "Si tratta di un insetto aggressivo e prolifico che attacca più di 200 specie di quelle coltivate. Appena constatato il danno abbiamo contattato il Settore Fitosanitario regionale e intrapreso la collaborazione con il DISAFA dell'Università degli Studi di Torino. I capitoli sono stati prima la lotta chimica, che non è però stata risolutiva, e dopo i monitoraggi da parte dei tecnici. Coldiretti Cuneo prima ad importare le trappole dall'America. Questo ci ha permesso di arrivare al più grande e capillare monitoraggio della cimice asiatica mai realizzato, capendo quando faceva danni, quando si riproduceva. Da subito la scelta della lotta biologica con il rilascio dell'antagonista è stata quella giusta. L'Anastasus bifasciatus combatte anche la cimice boschiva oltre a quella asiatica e ha solo risultati positivi senza possibili risvolti negativi ricreando un'oasi di biodiversità. L'obiettivo primario è aumentare la presenza di questo insetto per aumentare la parassitizzazione delle ovature, in cui il rapporto tra antagonista e cimice asiatica è uno a uno".
La parassitazione non è calcolabile, ma il 15% delle aziende che hanno ripetuto i trattamenti negli anni non ne hanno più dovuti effettuare.
Il cimiciato, termine tecnico che sta a indicare l'entità del danno causato dall'insetto sui frutteti, negli areali più colpiti, dove anni fa aveva raggiunto un tetto massimo del 90%, è sceso fino al 4%, assimilabile al livello di pre-emergenza cimice asiatica.
Luciana Tavella docente del DISAFA e massima esperta nella lotta biologica: "Dal 2020 anche in Piemonte, che ha partecipato a un progetto nazionale, è stata rilasciata la vespa samurai. Quest'anno il progetto è stato sospeso per verificare se vi sia bisogno di ulteriori rilasci o meno. Questa è la lotta biologica classica con lo scopo di ristabilire l'equilibrio precedente. Diverso da quella aumentativa. Per il problema delle cimici indigene l'equilibrio è arrivare alla situazione di partenza".
Stefano Foschi responsabile di CBC Biogard (ex Bioplanet): "Dal punto di vista del controllo della cimice asiatica il Piemonte è prima. Per primi avete avuto una creazione naturale degli equilibri tra parassitoidi. Il concetto di equilibrio è ricorrente e alla base. L'essere generalista dell'Anastasus rappresenta proprio il suo potenziale per un'ampia azione. La lotta aumentativa stagionale funziona a 360 gradi, nei tempi e luoghi che servono. Il merito di Coldiretti è di aver costruito un progetto efficace e tempestivo".