Dopo lo sgombero dello scorso 11 luglio del residence "Della Stazione" di Alba, la situazione rimane in stallo, in attesa dell'esito delle indagini che vedono al centro un noto professionista albese, A.D., indagato per la mancata esecuzione dell'ordinanza di chiusura disposta dal Comune mesi addietro e perché alloggiava persone non in regola, e senza informare la Questura con l'elenco degli alloggiati.
La struttura è di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana e il Comune ha già cercato di avviare contatti per trovare una destinazione alternativa all'edificio, come conferma l'assessore alla Polizia Municipale e Sicurezza Davide Tibaldi: "Siamo in attesa di una risposta, sappiamo che all'interno di Rfi ci sono una galassia di società, ma speriamo che l'interlocutore sia recettivo. Abbiamo sollecitato un incontro nelle scorse settimane e stiamo aspettando un riscontro".
Sul futuro della struttura non ci sono ancora certezze: "Abbiamo diverse idee sull'uso del caseggiato, ma devono essere oggetto di un confronto. Di sicuro l'incontro con le Ferrovie dello Stato è finalizzato a evidenziare una manifestazione di interesse da parte del Comune", aggiunge Tibaldi.
Il blitz dello scorso 11 luglio aveva evidenziato la presenza di 17 occupanti all'interno di 10 stanze in condizioni fatiscenti: erano tutti migranti con regolare permesso di soggiorno, in buona parte stagionali agricoli impegnati nei vigneti per conto di diverse cooperative del territorio.