Nemmeno ai tempi di Aldo Viglione la provincia di Cuneo aveva una pattuglia così robusta in Regione.
A conti fatti, quando tutti i tasselli del mosaico saranno stati sistemati, il Cuneese avrà nel parlamentino piemontese il presidente della giunta, Alberto Cirio, due assessori, Paolo Bongioanni e Marco Gallo, otto consiglieri, sei della maggioranza di centrodestra e due dell’opposizione di centrosinistra.
Se poi qualche altro cuneese riuscirà a strappare uno strapuntino da sottosegretario o alla presidenza di un ente o di una società partecipata la pattuglia diventerà quasi un plotone.
I margini per quest’ultimo passaggio sono stretti, ma – si sa - la speranza è l’ultima a morire.
Numeri pesanti che inducono a credere che gli annosi problemi della nostra provincia potranno trovare attenzione (e chissà forse anche soluzione) da parte della Regione.
Della potenza di Alberto Cirio abbiamo già detto e scritto ad abundantiam: il suo ruolo è destinato a crescere anche in virtù del fatto di essere divenuto vicepresidente nazionale di Forza Italia: numero uno in Piemonte dunque e numero due di uno dei tre partiti di governo a Roma.
Paolo Bongioanni (FdI) e Marco Gallo (lista Cirio) andranno ad occupare due poltrone in settori che sono cruciali per l’economia del nostro territorio: agricoltura e montagna.
Dal fronte della maggioranza, Claudio Sacchetto (FdI), Gianna Gancia (Lega) Luigi Icardi (Lega) e Franco Graglia (FI) sono “veterani” che ben conoscono i meccanismi della macchina regionale.
Da quello dell’opposizione, Mauro Calderoni, dopo questa votazione è stato consacrato l’uomo forte del Pd cuneese per cui anche da questo versante la Granda è ben coperta.
Restano le “matricole” Federica Barbero (FdI), Daniele Sobrero (lista Cirio) e Giulia Marro (Avs), che - da fronti opposti - avranno tempo e modo di dare il proprio contributo alla loro terra.
Insomma, non ci resta che attendere se, oltre a contare, il nutrito plotone cuneese saprà anche “pesare”.