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Agricoltura | 18 maggio 2024, 19:38

Coldiretti e la giornata delle api: "La 'bee economy' cresce in qualità, difendiamola dall'import selvaggio"

Bene la maggior tutela del miele cuneese e italiano assicurata dalla Direttiva Breakfast contro l’arrivo massiccio di mieli stranieri di bassa qualità a prezzi stracciati

Coldiretti e la giornata delle api: "La 'bee economy' cresce in qualità, difendiamola dall'import selvaggio"

La “bee economy”, con la produzione e la vendita del miele e degli altri prodotti dell’alveare, le attività di fattoria didattica e l’apiterapia, rappresenta una traiettoria di futuro per l’economia cuneese con una forte spinta all’innovazione soprattutto tra i giovani, costretti però a fare i conti con gli sfasamenti stagionali sempre più ricorrenti determinati dal cambiamento climatico che mette in difficoltà le api, senza contare l’importazione selvaggia di miele di dubbia qualità  a prezzi stracciati dall’estero. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Cuneo elaborata a pochi giorni dalla Giornata mondiale delle Api che si celebra il 20 maggio.

Nella Granda, secondo le elaborazioni di Coldiretti Cuneo sui dati dell’ASL CN1, dell’ASL CN2 e dell’Anagrafe apistica nazionale, sono attivi 1.700 apicoltori, di cui poco meno della metà professionisti, che curano quasi 8.000 apiari.

Il cambiamento climatico – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – ha effetti pesanti sul ritmo di vita delle api e condiziona, anno dopo anno, l’andamento della produzione di miele: è ormai una costanza il susseguirsi di inverni miti e siccitosi e di primavere segnate da fasi prolungate di freddo e pioggia. Quest’anno, prima le produzioni di miele di ciliegio e tarassaco, poi quella di miele di acacia sono state condizionate dalle ondate di maltempo che, tra aprile e maggio, hanno pesato sulle fioriture”.

Ma se le quantità sinora prodotte nella Granda risultano appena sufficienti – precisa la Coldiretti – l’ottima qualità si conferma la prerogativa principale dei mieli cuneesi anche nel 2024.

Questa eccellenza vive da tempo problematiche di mercato subendo l’import sleale di mieli stranieri di bassa qualità a prezzi stracciati, come quello cinese che – denuncia Coldiretti Cuneo – viaggia poco sopra l’euro al chilogrammo. Nell’ultimo anno, a fronte di una produzione nazionale stimata in 22 milioni di chili, sono arrivati nel nostro Paese oltre 25 milioni di chili di miele straniero che, spesso, di miele ha ben poco; si tratta di prodotti che – secondo un’indagine della Commissione UE – non sono conformi alle regole comunitarie nel 46% dei casi, per l’impiego di sciroppi zuccherini che adulterano il “miele”, ne aumentano le quantità e ne abbassano il prezzo e per l’uso di additivi e coloranti che ne falsificano l’origine botanica.

Un dumping insostenibile ai danni del comparto apistico cuneese – commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nadatassello importante della nostra economia agricola, che vede il Piemonte collocarsi al primo posto tra le Regioni d’Italia per numero di produttori e produzione, pur subendo le criticità che hanno investito il settore a livello nazionale”.

È, dunque, positivo il via libera a fine aprile alla Direttiva Breakfast dell’UE che, aggiornando le norme sulla composizione e sull’etichettatura del miele, assicura una maggior tutela alle produzioni nazionali. “Come abbiamo richiesto – spiega il Presidente Nada – la Direttiva contrasterà con più efficacia le importazioni di miele adulterato da Paesi terzi attraverso l’etichettatura obbligatoria e chiaramente visibile del Paese di origine”.

Ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica per sostenere gli apicoltori cuneesi, la loro attività di presidio del territorio e la presenza di una sentinella importante della qualità dell’ambiente e della biodiversità quale è l’ape” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

comunicato stampa

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