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Politica | 15 maggio 2024, 10:25

L’appello dell’albese Martinetti (M5S), candidato al Consiglio regionale: "Destra e sinistra hanno fallito, insieme possiamo cambiare veramente le cose"

In cinque anni a Palazzo Lascaris tante battaglie per lo sviluppo della Granda, la tutela dei suoi cittadini, la crescita delle sue imprese, la difesa della sanità pubblica e dei diritti. Un impegno da proseguire

Ivano Martinetti, 58 anni, è consigliere regionale uscente

Ivano Martinetti, 58 anni, è consigliere regionale uscente

C’è anche il nome dell’albese Ivano Martinetti, consigliere regionale uscente, vicepresidente della Commissione Trasporti e consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza, tra i candidati che il Movimento 5 Stelle ha messo in campo per le elezioni regionali dei prossimi 8 e 9 giugno. 

Cinquantotto anni, nato ad Alba il 2 gennaio 1966, prima di un impegno politico che nel 2014 lo aveva portato a entrare nel Consiglio comunale della capitale delle Langhe, Martinetti ha lavorato per oltre un quarto di secolo nel settore dell’edilizia, nell’impresa di famiglia, collaborando con affermati studi di architettura e pubblicando realizzazioni su riviste specializzate. Nelle elezioni del 2019 era stato eletto per la prima volta in Consiglio regionale nella quota proporzionale, nella circoscrizione di Cuneo. Un impegno in prima fila che punta a proseguire motivato dai valori che contraddistinguono la realtà guidata da Giuseppe Conte. 

Martinetti, ogni scelta è dettata da una motivazione: qual è la sua alla base della ricandidatura per le elezioni regionali 2024?

«La motivazione principale è la voglia di proseguire il lavoro iniziato a luglio 2019, e portato avanti in questi cinque anni per lo sviluppo della Granda, per la tutela dei suoi cittadini e per la crescita delle sue imprese, per la difesa della sanità pubblica e dei diritti, in un contesto dove, in questi cinque anni, mi sono fatto portatore di molte battaglie nel Consiglio regionale del Piemonte».

Guardiamo a quanto fatto finora: come giudica i cinque anni trascorsi in Consiglio regionale, sia dal punto di vista personale che da quello collettivo?

«A livello personale sono stati cinque anni di crescita di cui vado molto orgoglioso. Penso che lavorare per il proprio territorio, e mi riferisco alla Provincia di Cuneo, e la propria Regione, sia un privilegio, e sono davvero soddisfatto di aver contribuito ad amministrare il Piemonte. Pur sedendo tra i banchi dell’opposizione siamo riusciti a far passare numerose idee e proposte, in un contesto collettivo dove, pur tra alti e bassi, abbiamo fatto sentire la nostra voce, portando avanti idee che altrimenti non avrebbero trovato ascolto».

Lei si è impegnato in diversi ambiti durante questa Legislatura: ci parli dei traguardi raggiunti.

«Un risultato straordinario è stato sicuramente l’approvazione della Legge regionale relativa al “Sostegno alla coltura della canapa (Cannabis sativa L.) e alle relative filiere produttive”, restituendo dignità ad una antica coltivazione del Piemonte. Pensiamo alla varietà “Carmagnola” della cannabis ed alle ampie coltivazioni presenti in passato nel territorio del Canavese, con indubbi benefici sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Ora sto lavorando, e spero di poter continuare l’iter che ho iniziato nella prossima Legislatura, affinché questa Legge sia pienamente operativa, prevedendo adeguati finanziamenti per lo sviluppo del settore.

Inoltre ho portato costantemente la voce del territorio a Torino in Consiglio regionale. Penso ad esempio ai temi ambientali come il progetto del “maxi allevamento” di Ternavasso, il deposito rifiuti a Clavesana e il biodigestore di Borgo San Dalmazzo. Abbiamo dato risonanza alla voce dei cittadini in merito a scelte calate dall’alto sulle loro teste. 

Abbiamo tenuto alta l’attenzione sul trasporto pubblico locale e sugli enormi problemi che riguardano il servizio nella Granda, portando avanti una campagna per la riattivazione delle ferrovie sospese (dalle giunte Cota e Chiamparino) mentre la Giunta Cirio, inizialmente, era intenzionata a realizzare piste ciclabili cancellando così le tratte ferroviarie non più utilizzate.

Anche grazie al nostro intervento la Giunta ha fatto marcia indietro riconoscendo l’importanza delle tratte locali e l’urgenza di riattivarle. Abbiamo inoltre sostenuto, in aula e sul territorio, l’assoluta necessità di rilanciare la “ferrovia delle meraviglie” Cuneo - Ventimiglia - Nizza, collegamento che unisce tre regioni, due nazioni, montagna e mare e rappresenta un vero e proprio capolavoro di ingegneria.  

Quanto alla sanità abbiamo messo in guardia la Giunta sugli enormi pericoli derivanti dal ricorso disinvolto a fondi privati per la costruzione di nuovi ospedali pubblici. 

Per la viabilità sulla Asti-Cuneo abbiamo più volte chiesto alla Giunta di scongiurare gli aumenti del pedaggio per un’opera ancora non conclusa, e ci siamo schierati per la difesa dei diritti civili e a difesa del diritto all’aborto messo a rischio da una destra oscurantista. Le tematiche che abbiamo affrontato sono molte, sarebbe lungo elencarle tutte, ma i lettori possono trovare approfondimenti sul sito www.ivanomartinetti.it».


Tutto ciò che ha fatto e che sta portando avanti guarda al futuro: qual è il suo appello al voto.

«Non ci nascondiamo: vogliamo vincere le elezioni. Centrosinistra e centrodestra hanno avuto le loro opportunità, entrambi hanno governato male la nostra Regione, siamo convinti di fare meglio. Sul tavolo restano ancora troppe questioni irrisolte: liste d’attesa infinite, ospedali annunciati e mai realizzati, opere incompiute (Cuneo-Asti e Tenda), scarsa attenzione alla transizione ecologica e molto altro.

Invito tutte e tutti a darci fiducia e a permettermi di proseguire il lavoro portato avanti in questi anni per continuare al lavorare per la Granda, che merita persone appassionate e attente. Come dico spesso, da soli non si va da nessuna parte. Insieme invece, con il contributo di tutte e tutti, possiamo cambiare veramente le cose».

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