Manca solo Fratelli d’Italia all’appello.
Anche Forza Italia e Lega – di norma non così celeri nell’approntare le loro squadre - hanno definito le loro liste, mentre il partito di Giorgia Meloni, dove gli appetiti sono più voraci perché i sondaggi lo indicano un ampio vantaggio sui due partner di coalizione, è ancora in fase cogitante.
Ieri a Torino, presso la sede regionale del partito di via Nizza, hanno firmato per la candidatura nel collegio di Cuneo Paolo Bongioanni, Roberto Russo, Enzo Tassone, Federica Barbero ed Elisa Tarasco.
Manca all’appello Claudio Sacchetto, ex assessore regionale all’Agricoltura nella giunta Cota, l’uomo che il ministro Crosetto aveva chiamato tempo nel partito essenzialmente per due ragioni.
La prima: la sua competenza in un settore chiave per l’economia piemontese (a giudizio unanime è stato ritenuto, per quanto fosse giovanissimo, un bravo assessore all’Agricoltura).
La seconda, più politica, per drenare consensi dalla Lega a vantaggio di Fratelli d’Italia.
Crosetto avrebbe voluto, com’è logico che sia, una lista forte, competitiva al proprio interno, in modo che il partito ne traesse vantaggi in termini di consensi e, al contempo, si rafforzasse con una classe dirigente preparata e competente.
La matassa delle correnti sta evidentemente creando qualche problema al suo disegno ragion per cui ancora non è dato sapere se il nome di Sacchetto sia ancora in pista e se sì in quale ruolo.
Qualcuno dice che potrebbe essere collocato nel listino del presidente.
Altri ritengono che sarebbe sprecato dal momento che sul proporzionale potrebbe rappresentare invece un valore aggiunto per Fratelli d’Italia nel Cuneese.
Altri ancora lo danno fuori dai giochi considerandolo un temibile concorrente interno.
Sta di fatto che, a poche ore dalla definizione delle liste, ancora non si sa se l’ex golden boy dell’allora Carroccio, defenestrato malamente a suo tempo dalla Lega, sarà della partita oppure no.
L’ultima parola, quella decisiva, ce l’avrà Via della Scrofa.
Il destino di Sacchetto e dei tanti (troppi) Fratelli che dalla Granda sognano uno scranno a Palazzo Lascaris è nelle mani di Guido Crosetto.
A seconda di come posizionerà il suo pollice sapranno se saranno o meno ammessi alla corsa.