Nella serata di martedì 9 aprile, presso il ristorante Ca’ del Lupo di Montelupo Albese, il Rotary Club di Alba ha tenuto un incontro sul tema dell’agricoltura nella transizione climatica, con relatore il socio Lorenzo Gallo, Vicepresidente di Green Has Italia S.p.A., azienda di Canale produttrice di fertilizzanti liquidi, idrosolubili e biostimolanti, nonché Presidente della Geogreen srl e della Green Has Jordan w.l.l., sempre nel ramo dei fertilizzanti.
Si tratta del quinto incontro dell’anno del ciclo “Azione Professionale”, dedicato alle attività professionali dei soci.
La relazione, dal titolo “Le future sfide dell’agricoltura nella transizione climatica”, è partita con il ricordare due importantissime scoperte che hanno rivoluzionato l’agricoltura: la sintesi
dell’ammoniaca e l’introduzione di fertilizzanti e fitofarmaci. Questo ha dato una svolta fondamentale per risolvere uno dei problemi più seri, cioè la fame nel mondo.
Anche adesso il problema dell’agricoltura è quello di confrontarsi con una popolazione che continua a crescere (otto miliardi), di mantenere le attuali condizioni per le persone a fronte di una possibile diminuzione dall’8 al 21% della produzione agricola, teorizzata dalla FAO in seguito ai cambiamenti climatici. Questa mutazione inciderà per quanto riguarda le temperature, ma anche e soprattutto per ciò che riguarda la disponibilità d’acqua. Il doppio e contrastante trend presenta una situazione ancora più polarizzata, con una popolazione che crescerà principalmente nell’emisfero sud del mondo, cioè in Africa e in India. Se si guardano i dati attuali, la FAO afferma che vi sono già 829 milioni di persone denutrite (1 su 9), 1 miliardo di persone soffrono invece di malnutrizione (cioè mangiano, ma non con il giusto apporto di vitamine e nutrienti) e, dall’altra parte, ben 1,5 miliardi di persone sovrappeso (di cui un terzo obese).
La sfida del futuro dell’agricoltura è rappresentata dal dover adattarsi a tutto questo: entro il 2050 la popolazione dovrebbe raggiungere i 9 miliardi, quindi aumentare del 30%. Per questo è necessario che la produzione agricola cresca del 70%, cosa che probabilmente non sarà possibile se non a fronte di un cambiamento di dieta (non solo gli insetti, di cui si parla molto, ma privilegiando l’incidenza delle proteine di origine vegetale rispetto a quelle di origine animale). Per un simile aumento bisognerà confrontarsi necessariamente con un aumento della produttività (su questo ci sono diverse scuole di pensiero: non basta aumentare i fertilizzanti, anzi, per alcuni bisogna andare in una direzione opposta) o con un aumento della superficie agricola (cosa di fatto impossibile in molti luoghi. L’Italia dal 1970 ha perso ben il 40% della superficie coltivabile a causa della urbanizzazione), il tutto limitando fortemente gli sprechi.
A fronte di una diminuzione di risorse idriche e di aumento della temperatura media, troviamo anche un problema non da poco: le emissioni di CO2 che l’agricoltura genera (ben il 22% a livello mondiale). L’Unione Europea, per esempio, ha come obiettivo l’azzeramento del consumo di suolo entro il 2050, con una grossa tappa intermedia già nel 2030 per il contenimento delle emissioni di CO2 che prende il nome di Farm to fork (agricoltura sostenibile, sana e con basso impatto ambientale). Il tema della
sostenibilità è imprescindibile quando si parla di agricoltura, ma essa è basata su tre aspetti che devono essere contemporaneamente considerati: quello ambientale, più noto, ma anche quello sociale ed economico, cioè le attività agricole che vengono intraprese non devono solo pensare
all’ambiente e alle diminuzioni di anidride carbonica, ma anche avere un occhio per la sostenibilità economica. Spesso le leggi internazionali entrano in contrasto con quest’ultimo aspetto della sostenibilità, come la richiesta di ridurre drasticamente il consumo di fitofarmaci e fertilizzanti, soprattutto in assenza di alternative, creando molte proteste (la più famosa, la Protesta dei Trattori).
La situazione prevede molte sfide sia a livello climatico, legislativo e scientifico, perché è necessario continuare a intervenire sulla tecnologia, sull’efficienza e sulla innovazione (per esempio con l’introduzione dei biostimolanti, spesso basati su microrganismi).
La conferenza ha toccato molti punti tecnici, ma, grazie alla abilità e alla competenza del relatore, è stata molto interessante e partecipata.
Presenti come graditi ospiti Dada Gonella, Gabriella Serafino, l’arch. Gianluca Corradino e l’avv. Mauro Prucca.