Nemmeno la minaccia della pioggia ha scoraggiato i suonatori roerini, che alle 12 in punto hanno fatto risuonare i suoni cupi delle conchiglie dai punti più alti di Castagnito, Guarene, Magliano Alfieri, Castellinaldo d’Alba e Vezza d’Alba. Il rito, tradizione recentemente riscoperta, si perpetua ogni anno il Sabato Santo, in omaggio alla tradizione che voleva le campane tacere e le conchiglie annunciare il mezzogiorno.
Dal giovedì santo alla domenica di Pasqua infatti le campane delle Chiese suonano "mute" in segno di lutto per la Passione di Cristo, e per questo motivo nasce la tradizione di soffiare dentro a grandi conchiglie forate per produrre un suono profondo, simile a quello di un corno e capace di percorrere grandi distanze, per sostituire il rintocco delle campane.
Spettacolari gli scenari da cui i tanti suonatori hanno perpetrato anche oggi l’ormai tradizionale evento: in particolare i campanili delle chiese sono stati il palco di alcuni temerari suonatori.
Presso la biblioteca “G.Ferrero” di Guarene, gli esperti Costantino Marco e Burzio Franco hanno raccontato origini e storie legate al rito.
La tradizione e i suoni