Svolta per il servizio sanitario piemontese e ricetta per un possibile taglio dei tempi di attesa, soprattutto per le aree meno servite e più isolate. L'Osservatorio Sanità della Regione, infatti, è stato la cornice dell'accordo con il mondo universitario per l'assunzione degli specializzandi.
A far base dalla scuola di specialità, sarà forfettizzato un contributo netto sotto forma di rimborso spese. Ma conterà anche il tipo di specialità che la nuova leva sta seguendo.
Fino a 800 euro in più
"Questo accordo fa si che uno specializzando che sceglie di andare in aree più difficili ottiene fino a 700-800 euro in più rispetto alla paga di base" dice il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. "Faremo un bando, spiegando l'occasione di questo bando per chi volesse fare la propria specialità in determinati strutture. Ogni candidatura sarà accolta e inoltrata agli atenei".
Stanziati 5 milioni
Stanziati 5 milioni di euro per il 2024 "e se ne mancano, ne aggiungeremo altri. Perché ci permette di tenere aperti servizi che altrimenti non riusciremo a garantire", dice ancora Cirio. La misura, di natura emergenziale, avrà due anni di durata. E gli specializzandi potranno rimanere in servizio per 18 mesi, limite massimo al di fuori del percorso formativo.
"A fine percorso - dice il rettore di UniTo, Stefano Geuna - ci sarà speriamo la possibilità per chi ha compiuto questa scelta di rimanere nelle strutture periferiche, così da avere candidati di alto livello".
Bene anche gli infermieri
Sempre in termini di occupazione e assunzioni, da inizio 2023, sul fronte infermieri, "il saldo è positivo e porta a 745 persone in più assunte nella Sanità piemontese oltre il turn over", dice ancora Cirio.