La chiusura del tunnel stradale del Tenda che si protrae da ormai oltre 40 mesi. I continui ritardi nell’annunciata riapertura, che sarà comunque parziale. Le carenze e gli enormi disservizi sull’unico collegamento esistente, quello ferroviario.
Temi sui quali ogni giorno cresce il malcontento del territorio cuneese, delle sue imprese, amministratori e popolazione, e che hanno spinto il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale del Piemonte Paolo Bongioanni a scrivere una lettera ai vertici delle istituzioni e società responsabili, per sollecitarli ad assumere impegni precisi e dare risposte altrettanto certe per risolvere una situazione di crisi che sta ormai diventando insostenibile.
La lettera è stata inviata oggi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ai dirigenti di Trenitalia (l’Amministratore delegato, il Direttore regionale per il Piemonte, il Direttore del Trasporto regionale) e agli amministratori delegati di Rfi e Anas Spa.
«La lettera – spiega Bongioanni - riepiloga tutte le criticità e le sofferenze che il nostro territorio sta pagando per i troppi ritardi, manchevolezze e promesse non mantenute. Comportamenti che stanno penalizzando non solo i collegamenti fra due regioni nodali come le Alpi e il Mediterraneo ma la vita, il lavoro e le attività produttive di tante imprese, famiglie e centri abitati. Mi auguro che le risposte arrivino in tempi rapidi e diano certezze non solo sul pieno rientro dalle emergenze, ma anche su impegni strutturali e di più lungo periodo capaci di comprendere l’importanza dello sviluppo economico, commerciale e turistico del collegamento internazionale fra Piemonte, Riviera Ligure e Costa Azzurra».
Ecco il testo della lettera: «Nella mia veste di consigliere della Regione Piemonte, come capogruppo del partito di maggioranza relativa e a nome del territorio che rappresento in sede regionale - la provincia di Cuneo - scrivo questa missiva per ricordare le enormi difficoltà che i ritardi nel cronoprogramma dei lavori per la riapertura del tunnel stradale del colle di Tenda stanno comportando per l'intera filiera sociale e produttiva, fonte di sostentamento per molte famiglie senza le quali le valli Vermenagna e Roya diventano un territorio senza più vita ed attività economiche.
Dopo l'alluvione nell'ottobre 2020, causata dalla tempesta Alex, si sperava in risposte più efficienti a una viabilità vitale per i collegamenti tra il Nord Ovest italiano e la Francia del Sud che ha nella Costa Azzurra e in Nizza, il cui aeroporto è tra i più importanti d'Europa, un fiore all'occhiello ammirato in tutto il mondo.
Nonostante la nomina di un commissario straordinario e l'assegnazione dei lavori senza effettuare una nuova gara d'appalto, dopo 40 mesi questa è la situazione:
1) La strada non è nemmeno pronta per effettuare i collaudi per garantire la circolazione e le tempistiche sulla riapertura sono slittate ancora oltre la data prevista di giugno 2024.
2) Qualora riaperta, la strada avrà una circolazione a senso unico alternato, con il progetto della doppia canna andato in frantumi per l'impossibilità dell'azienda appaltatrice Edilmaco di farsi carico dei lavori.
3) I costi, a causa dell'inflazione e del caro materiali, sono lievitati di diverse decine di milioni di euro, senza un miglioramento dell'efficienza e della tempistica nei lavori.
4) Manca la definitiva messa a terra del rinnovo della ultra datata Convenzione del 1970 che regola i lavori di manutenzione della linea, indispensabili per garantirne la sicurezza e l'efficienza.
5) Nonostante l'impegno della Regione ad aumentare le corse, da 2 a 4 coppie di treni che partiranno dal 2 aprile, il servizio commerciale sulla linea registra complicazioni, dalla mancanza di bagni disponibili a bordo treno alla carenza di materiale rotabile, con ritardi e soppressioni dei convogli fonte di disagio per lavoratori e cittadini.
Chiedo quindi, a nome mio e del territorio che rappresento, un impegno concreto e puntuale per i seguenti punti:
1) Vista la difficoltà dell'azienda appaltatrice sul rispetto del cronoprogramma previsto dall'Atto di sottomissione firmato in Ottobre 2023, le penali per il ritardo, pari all'uno per mille dell'importo contrattuale per ogni giorno di ritardo, vadano ad essere reinvestite sul territorio, in favore delle aziende e del miglioramento del collegamento ferroviario, ad oggi unica possibilità esistente di mobilità.
2) Una rapida conclusione dell'iter per il rinnovo della Convenzione del 1970 che regola la linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza, affinchè i rispettivi Parlamenti nazionali possano ratificarla.
3) Una riduzione della pressione fiscale sulle aziende operanti nelle valli Vermenagna e Roya, che da anni hanno calato il fatturato di oltre il 50% a causa della impossibilità dei collegamenti transfrontalieri.
4) Un impegno serio a portare all'attenzione della Commissaria Europea ai Trasporti la questione della ferrovia transfrontaliera Cuneo Ventimiglia Nizza, al fine di ottenere le risorse finanziarie per un suo pieno potenziamento infrastrutturale.
5) Un miglioramento del materiale rotabile circolante lungo la linea ferroviaria, con bagni che funzionino e un generale miglioramento della sicurezza a bordo treno.
Confido in risposte efficienti e coerenti con una politica di mobilità e infrastrutture degna di un paese comunitario.
In Breve
venerdì 01 novembre
giovedì 31 ottobre
Che tempo fa
Rubriche
Accadeva un anno fa
Attualità